Il relitto annerito del traghetto è sempre attraccato nel porto di Bari e a disposizione dei magistrati, che stanno proseguendo l'ispezione delle sue stive. Ma forse gli inquirenti non sono gli unici a essere entrati nella pancia del Norman Atlantic. Alla fine di luglio, durante un sopralluogo i consulenti hanno rilevato che alcuni sigilli dei garage erano stati manomessi e due auto parcheggiate sui ponti esterni avevano finestrini rotti, con oggetti personali dei passeggeri sparpagliati sul ponte. La Procura ha quindi aperto un fascicolo per tentato furto.
Intanto, le indagini proseguono per stabilire la cause dell'incendio e verificare la regolarità degli equipaggiamenti a bordo. Dopo otto mesi dall'evento, la Procura comunica ai dodici indagati che ci vorranno almeno altri sei mesi. Gli indagati sono due rappresentanti legali e un dipendente della compagnia greca Anek, che utilizzava il traghetto, l'armatore della nave, il suo comandante e sette componenti dell'equipaggio. I reati iscritti sono, a vario titolo, cooperazione colposa in naufragio, omicidio plurimo e lesioni.
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