Il 28 ottobre 2015 è iniziato a Bologna il maxi-processo Aemilia che, per numero dei partecipanti, si svolge in un'aula allestita nel padiglione 19 della Fiera. Solo gli imputati sono 219, cui si aggiungono i legali, i giornalisti e il pubblico. Finora, il giudice ha programmato 29 giorni di udienza, sino a dicembre. L'inchiesta riguarda le attività della 'Ndrangheta in Emilia Romagna, organizzate da esponenti della Cosca Grande Aracri di Cutro, che dal 2004 avrebbe istituito il quartier generale a Reggio Emilia.
L'indagine ha rivelato anche partecipazioni e infiltrazioni dell'organizzazione nell'autotrasporto e per questo motivo la presidente dell'associazione Fita Cna, Cinzia Franchini, ha chiesto al giudice per le indagini preliminari che l'associazione sia accolta come parte civile. La richiesta è stata accettata dalla giudice Francesca Zavaglia, ritenendo che gli imprenditori del trasporto stradale delle merci possono avere subito un danno dal modo illegale di operare sul mercato attuato dalle imprese coinvolte nel processo.
"Per la prima volta un'associazione di rappresentanza dell'autotrasporto viene ammessa come parte civile in un simile processo ed è un risultato storico", commenta Cinzia Franchini. "Con questo atto intendiamo difendere l'onorabilità e gli interessi di chi, nel mondo dell'autotrasporto, opera nella legalità e per la legalità contro chi invece, come le mafie, è vocato al malaffare e a soggiogare le forze imprenditoriali sane, linfa vitale della nostra economia".
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