L'introduzione del certificato di pesatura dei container non sta andando così liscia come ha affermato nelle scorse ore l'Autorità Portuale. La denuncia viene dall'autotrasporto, che sta subendo con lunghe attese allo scarico diversi problemi emersi lungo la catena che parte dalla pesatura e arriva alla consegna del certificato al terminalista, che consente l'accesso dei camion.
Dalle prime testimonianze raccolte da TrasportoEuropa, le attese iniziano alla pesatura, che deve avvenire con strumenti certificati. Ma la vera fase critica emerge dopo, quando pesa manda il certificato VGM alla compagnia marittima, che a sua volta ne invia copia al terminalista. Ma ciò non avviene sempre con prontezza, quindi il camion deve aspettare. Non solo, la notte o nei giorni festivi la trasmissione del documento, anche quella telematica, può interrompersi perché gli uffici della compagnia sono chiusi, quindi il camion deve aspettare la mattina successiva. Gli autotrasportatori denunciano attese molto lunghe, che possono raggiungere anche le 23 ore. Arrivano segnalazioni anche dalla Spezia di attese fino a sei ore.
Il 5 luglio, TrasportoUnito ha diffuso una nota in cui denuncia questo grave problema. Secondo l'associazione, i ritardi causano all'autotrasporto, solo a Genova, una riduzione del 25% della produttività causando un costo supplementare di mezzo milione di euro. "Se non ci sono stati congestionamenti è solo perché l'autotrasporto ha ammortizzato tutte le criticità del sistema. Ma così non può andare avanti", spiega Giuseppe Tagnochetti, coordinatore di Trasportounito in Liguria.
TrasportoUnito conferma che la causa sarebbe il ritardo nella spedizione dei valori VGM relativi alla pesatura dei container ai terminal: "Il documento arriva molte ore dopo il camion, con il risultato di portare al collasso le aree pre-gate dove centinaia di mezzi attendono invano la luce verde. Gli stessi camion, per la norma sui tempi di guida, che ricomprendono anche le soste, poi non possono ripartire, perdendo così il lavoro del giorno seguente".
L'associazione si oppone alla politica adottata dal porto di Genova che vieta l'accesso allo scalo ai veicoli dei quali non ha ricevuto il certificato VGM: "La mancata trasmissione telematica dei documenti di pesatura ha prodotto il blocco del sistema, paralizzato dalla complessità della filiera logistica che - secondo la norma - deve individuare lo shipper, ovvero colui che determina il peso del container anche in soggetti dislocati in angoli remoti del mondo e non interessati a occuparsi della trasmissione dei documenti", scrive l'associazione in una nota.
Per risolvere questi problemi, mercoledì 6 luglio si svolgerà a Genova una riunione tra tutti i soggetti interessati, convocata dall'Autorità Portuale d'intesa con la Capitaneria di Porto. Gli autotrasportatori chiederanno una semplificazione normativa. "Se non ci saranno impegni precisi e urgenti l'autotrasporto si fermerà non per protesta, bensì per tracollo tecnico", conclude TrasportoUnito.
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