Il pesante calo delle immatricolazioni dei veicoli industriali con massa complessiva sopra 3,5 tonnellate nel 2019 annunciato dall'Unrae non ha sorpreso né l'associazione dei costruttori stranieri, né gli altri analisti del settore, perché l'anno è iniziato in rosso a gennaio (-7,9%) ed è continuato così, con punte del -28% a luglio e -24% ad agosto. L'unico picco positivo delle immatricolazioni si è registrato a maggio e giugno, rispettivamente con +12,3% e +33%, ma questa anomalia si spiega facilmente: a entrato in vigore l'obbligo del cronotachigrafo digitale di nuova generazione, che fornisce maggiori informazioni ed è più difficile da manomettere. Quindi molte imprese hanno anticipato gli acquisti per avere ancora la precedente generazione (bisogna tenere conto del ritardo della rilevazione statistica rispetto alle effettive immatricolazioni).
Complessivamente, nel 2019 sono stati immatricolati in Italia 23.652 veicoli sopra le 3,5 tonnellate, contro i 25.580 dell'anno precedente, e se restringiamo l'analisi ai veicoli più pesanti, con massa complessiva uguale o superiore a 16 tonnellate, le rilevazioni mostrano 18.962 immatricolazioni (-7,9%). E la situazione non dovrebbe migliorare quest'anno, come spiega il presidente della Sezione veicoli industriali dell'Unrae, Franco Fenoglio:"il mercato dei veicoli industriali è in continua contrazione. È una situazione estremamente allarmante che si protrae da tutto il secondo semestre del 2019 e che temiamo possa proseguire senza sosta nei prossimi mesi".
Il problema non riguarda solo i produttori e i venditori di veicoli, aggiunge Fenoglio: "Il parco circolante continua così a invecchiare, con pesanti ricadute sul fronte della sicurezza e della sostenibilità del sistema trasporto del nostro Paese. Guardando al futuro le prospettive per il 2020 sono estremamente preoccupanti: non esiste alcun progetto concreto e duraturo che consenta di avvicinare gli obiettivi di sostenibilità ambientale sempre più ambiziosi che vengono affermati nelle dichiarazioni generali di principio. L'esito deludente del COP 25 di Madrid è una dimostrazione della indecisione nella quale versano i leader mondiali, che sembrano incapaci di elaborare una strategia comune - e perciò vincente - per affrontare con qualche risultato concreto le questioni ambientali".
L'Unrae chiede da tempo incentivi sostanziosi per rinnovare il parco dei veicoli industriali: " Per troppo tempo – conclude Fenoglio - nel nostro Paese in particolare, si sono distribuite a pioggia - disperdendole colpevolmente - risorse che avrebbero potuto, se fossero state impiegate nell'ambito di un indirizzo politico accorto, avviare uno sviluppo virtuoso del sistema logistico e in particolare di quella che oggi è la sua componente più delicata: quella dell'autotrasporto".
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