Anche la Germania ha chiuso numerose produzioni per contrastare il contagio della pandemia di Covid-19 e questa situazione sta già creando un impatto sull’autotrasporto. La prima denuncia viene dall’associazione dei trasportatori Bgl, che il 6 aprile 2020 ha diffuso un comunicato in cui afferma che da un’indagine svolta nei tre Land del Baden, Baviera e Württemberg emerge che una parte rilevante dell’autotrasporto tedesco “è già scivolata nell’illegalità”. Analizzando le offerte su alcune Borse del trasporto, emerge infatti che le tariffe offerte sono più basse dei costi e l’associazione rileva che “queste offerte sono illegali perché non sono più compatibili con le norme sui salari minimi e il divieto di cabotaggio”.
Per contrastare questo fenomeno, Bgl chiede al Governo federale di controllare i dati dei pedaggi Maut per verificare se i vettori stranieri rispettano le norme sul cabotaggio stradale. L’associazione chiede anche l’obbligo per i gestori delle Borse di carico di segnalare alla stessa Bgl e alla Dogana le offerte che risultano illegali sulla base dei salari minimi e del cabotaggio. Un passo successivo deve essere la creazione di una piattaforma digitale centrale da parte del Governo, cui partecipano anche le associazioni dei trasportatori, che rileva, pubblica e segnala alle Autorità di controllo le offerte di trasporto ritenute illegali, per togliere dal mercato i vettori che le propongono
La Bgl chiese anche procedure per tutelare dal contagio gli autisti: nessun contatto personale nei punti di carico e scarico; nessuna attività di carico e scarico; accesso ai servizi igienici nei punti di carico e scarico; dotazione di mascherine, guanti e disinfettanti; approvvigionamento nelle aree di servizio autostradali e si sosta dei veicoli.