La transizione energetica non comprende solamente l’immissione di veicoli alimentati a gas naturale o a trazione elettrica, ma significa anche affrontare il problema dell’attuale parco circolante, formato da milioni di automezzi a benzina e diesel, che continueranno a viaggiare ancora per anni. Un modo per affrontarlo è l’uso dei carburanti sintetici, chiamati anche e-fuel, che consumano CO2 nella loro produzione, che ovviamente deve avvenire usando energie rinnovabili. Stanno sorgendo diversi progetti per lo sviluppo degli e-fuel, tra cui il Namosyn, cui partecipano ricercatori e imprese.
Tenneco, che è una delle aziende che contribuisce al progetto tramite la sua divisione Powertrain, spiega che questi carburanti “possono essere per la gran parte utilizzati negli odierni motori a benzina e diesel con solo piccole modifiche, e in miscele con carburanti convenzionali”. Gli e-fuel producono CO2 nell’uso, ma nello stesso tempo la consumano nella produzione, con un bilancio vicino allo zero. Inoltre, aggiunge Tenneco, la quota residuale si può recuperare tramite un processo di post-trattamento. La distribuzione di questi carburanti non richiede strutture specifiche, perché si possono usare quelle degli attuali combustibili fossili con piccoli adeguamenti.
Oltre che sulle autovetture e sui veicoli industriali, i combustibili sintetici si possono usare su tutti i macchinari per il trasporto e la logistica fino alle grandi navi. Si può perfino adattare la loro formulazione secondo l’applicazione. Tenneco sta svolgendo una ricerca in Germania, che dovrebbe durare fino al 2022, su come nuovi modelli di fasce elastiche si possono usare con gli e-fuel per ridurre le emissioni, con l’obiettivo dell’impatto zero.
Tenneco afferma che i primi risultati delle ricerche sugli e-fuel sono promettenti, come afferma Bartosch Gadomski, Senior Test Engineer and Project Manager Namosyn presso Tenneco: “Usando gli e-fuel nei motori a combustione interna, siamo stati in grado di dimostrare una riduzione del 50% o più, di tutte le emissioni di ossido di azoto, monossido di carbonio e particolato. Al fine di supportare attivamente, per quanto possibile, la tempestiva introduzione sul mercato di carburanti sintetici, testiamo anche miscele o combinazioni con carburanti convenzionali in condizioni reali, su nostri motori montati su banco prova".