Alla fine di luglio 2022 il comitato di camionisti “Uniti per la vita dei conducenti” ha denunciato un’ondata di contravvenzioni erogate ad autisti di veicoli industriali per la violazione del comma 7 bis dell’articolo 157 del Codice della Strada, che vieta di tenere acceso il motore di un autoveicolo fermo con lo scopo di attivare il condizionatore dell’aria. Le sanzioni variano da 216 a 432 euro.
Questo è un provvedimento preso per ridurre l’inquinamento, ma che non tiene conto di chi vive a bordo di un automezzo, come gli autisti di veicoli industriali. Con le temperature di questi giorni, le cabine dei camion sono infatti dei forni, dove gli autisti devono restare durante le soste per carico e scarico o per rispettare i tempi di riposo.
In una nota, il comitato scrive che la norma “può andar bene per chi usa un veicolo a scopo ricreativo e sporadico, non può più andar bene per gli autisti dei mezzi pesanti che, loro malgrado si ritrovano per ore sotto il sole accusando malori e talvolta, come ci confermano gli ultimi avvenimenti di cronaca, perdendo la vita e venendo ritrovati solo molte ore dopo il decesso”.
Il comitato chiede quindi di approvare una deroga a questo divieto nei giorni più caldi dell’anno, aggiungendo che “come si può permettere ,in nome dell’ecologia, la circolazione di yacht, motoscafi, auto super potenti, mezzi super inquinanti e poi lasciar morire gli autisti dentro una cabina di lamiera, per colpa di chi non ha mai investito in infrastrutture e non ha mai avuto una visione lungimirante del trasporto”.
Questa richiesta è stata condivisa dall’associazione Aspas (Amici della Polizia Stradale) e dal sindacato Filt Cgil. Quest’ultimo chiede al ministero Mims (ex Trasporti) anche “misure normative che vincolino, per l’immatricolazione dei nuovi mezzi la presenza a bordo del condizionatore a motore spento". La sigla aggiunge che “la situazione che si è venuta a creare in questi giorni sta producendo un fortissimo malumore da parte degli autisti che, qualora non vi fosse un rapido e positivo intervento, potrebbe trasformarsi anche nella sospensione delle attività che garantiscono gli approvvigionamenti e il trasporto di materie prime e manufatti".