Il Giudice di Pace di Milano, con sentenza numero 7606 del 2 gennaio 2024, si è pronunciato su un caso che ha visto protagonista un autista del Comune di Rozzano, al quale era stata ritirata la patente di guida a seguito di una violazione del Codice della Strada. Il decreto prefettizio contestato dall'autista aveva imposto una sospensione della patente di guida per quattro mesi, in base alla violazione dell’art. 148 commi 14 e 16 del Codice della Strada, per aver effettuato una manovra di sorpasso con un veicolo di massa a pieno carico superiore a 3,5 tonnellate, nonostante il divieto.
Il ricorso presentato dall'autista metteva in luce l'assenza di un'adeguata motivazione nella decisione prefettizia, oltre a sottolineare un evidente travisamento dei fatti da parte dell'Amministrazione, che aveva emesso un'ordinanza di sospensione giudicata ingiusta e lesiva degli interessi del ricorrente. L'accusa principale rivolta all'Amministrazione era quella di aver basato la sanzione accessoria su una generica menzione di violazione, senza fornire una descrizione dettagliata dei fatti o indicare gli elementi concreti che avrebbero giustificato l'applicazione di una sospensione della patente di guida così severa.
La vicenda si complicava ulteriormente considerando che la patente di guida rappresenta per l'autista un "strumento di lavoro" essenziale, rendendo la sanzione ancora più gravosa. L'autista evidenziava, inoltre, come la patente fosse stata ritirata senza una precisa descrizione dei fatti, basandosi solamente su una affermazione generica degli agenti accertatori. Nel suo ricorso, l'autista metteva in discussione anche la legittimità della procedura di contestazione, poiché gli agenti accertatori non si trovavano in un posto di blocco ma erano in movimento per ragioni personali e in borghese, avendo osservato da lontano la manovra contestata.
Il Giudice di Pace, esaminando il caso, ha riconosciuto le legittime contestazioni sollevate dall'autista, evidenziando come la Prefettura si fosse costituita con documentazione insufficiente a dimostrare la sussistenza di elementi concreti o ricerche istruttorie che avrebbero potuto giustificare la sospensione della patente per un periodo di quattro mesi. In conclusione, il Giudice di Pace ha accolto il ricorso presentato dall'autista, annullando la sospensione della patente e condannando la prefettura al rimborso delle spese legali.
Avvocato Maria Cristina Bruni
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