Il porto di Brindisi ha definitivamente respinto la richiesta del Gruppo Grimaldi per la concessione per vent'anni anni gli accosti disponibili per l'imbarco e sbarco di carichi rotabili. Il parere negativo è arrivato nel corso dell'ultima riunione del Comitato Portuale che ha negato l'autorizzazione a gestire "in proprio" tutti gli accosti per grandi traghetti di Punta delle Terrare e gran parte dell'area retrostante per insediarvi servizi per i propri clienti. Formalmente non si è arrivati nemmeno al voto, perché il commissario straordinario dell'Autorità Portuale, Mario Valente, ha ritirato la bozza di delibera della concessione per evitare di incassare una serie rifiuti dai componenti il comitato.
Secondo quanto riportato dalla stampa locale avrebbero bocciato la formulazione della domanda di concessione il rappresentante degli agenti marittimi, Teo Titi, quello degli spedizionieri, Adriano Guadalupi, il delegato del presidente della Regione, Francesco Mastro, il delegato del presidente della Provincia, Bebè Anglani, il presidente di Confindustria Brindisi, Giuseppe Marinò, e quello della Camera di Commercio, Alfredo Malcarne, il sindaco di Brindisi, Mimmo Consales, e altri ancora.
Il "no" di brindisi è motivato e gli operatori del porto dicono: Grimaldi resti perché è importante per il porto, ma le condizioni non possono essere esclusivamente a vantaggio della compagnia e penalizzanti per i terzi concorrenti. Il rappresentante degli agenti marittimi ha ipotizzato il riconoscimento a Grimaldi dell'ormeggio preferenziale su tutti e tre gli accosti per grandi traghetti, ma nessuna concessione in banchina, ma solo di aree retrostanti per l'assistenza ai clienti.
In tal modo le navi di Grimaldi otterrebbero un vantaggio riconosciuto per l'importanza del traffico svolto, ma ciò non escluderebbe affatto ad altri armatori di utilizzare il porto di Brindisi. Il sindaco Consales ha invece proposto il rilascio in concessione di una sola delle tre rampe, e dell'ormeggio preferenziale per le altre due, sino alla realizzazione dei nuovi accosti di S. Apollinare. Entrambe le proposte escludono poi l'esenzione dalle tasse portuali.
In attesa di capire come andrà a finire la vicenda, sul mercato dei traghetti rimbalza la notizia che Moby avrebbe venduto una sua nave ro-pax, precisamente la Maria Grazia On. Per una cifra vicina ai 40 milioni di euro. La nave in questione fino a poche settimane fa era impiegata in Spagna dalla compagnia Acciona Trasmediterranea. Moby nelle ultime settimane si era resa protagonista di diverse operazioni di noleggio di naviglio ro-ro per potenziare le sue rotte.
Nicola Capuzzo
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