I tre Paesi stanno violando il regolamento CE 1071/2009, che impone l'attivazione del registro elettronico delle imprese di autotrasporto e d'interconneterlo con quello degli altri Paesi comunitari. Questi registri contengono le informazioni delle aziende autorizzate a svolgere il trasporto di merci su strada in conto terzi e permettono di rendere più veloci e agevoli i controlli sul rispetto delle regole. Per esempio, un autotrasportatore che commette una violazione all'estero può essere facilmente identificato.
Finora, il Lussemburgo, la Polonia e il Portogallo non hanno stabilito e interconnesso i loro registri nazionali e non hanno quindi rispettato le sentenze della Corte. La Commissione ha quindi invitato questi Stati membri a farlo rapidamente, inviando una lettera di diffida ai sensi dell'articolo 260, paragrafo 2 del Trattato sul funzionamento dell'Unione Europea (TFUE).
Le autorità dei tre Paesi hanno due mesi per notificare alla Commissione le misure adottate per garantire il rispetto delle sentenze. In caso contrario, la Commissione può presentare la causa dinanzi alla Corte, precisando l'importo della somma forfettaria o della multa da versare dallo Stato membro interessato.
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