Solo dopo il suo crollo si è avuta l'esatta percezione dell'importanza del cavalcavia Polcevera dell'autostrada A10 per l'autotrasporto e, quindi, per l'intero sistema logistico. Su questo ponte, infatti, transitavano ben tre flussi distinti di veicoli industriali, che ora sono interrotti. Il primo riguarda il transito attraverso Genova del traffico merci tra la Penisola Iberica e la Francia e l'Italia, che è molto importante per alcune tipologie di merce, come i prodotti ortofrutticoli. Il secondo flusso è quello tra il sistema portuale genovese e l'entroterra (soprattutto verso il nord e il centro Italia), con una preminenza di container e di rotabili delle autostrade del mare. Infine, il viadotto serviva anche al trasporto locale, per collegare due parti di Genova e della Liguria. Le conseguenze della sua distruzione sono ancora oggi imprevedibili e si dispiegheranno completamente dalla ripresa delle attività dopo le vacanze estive.
Proprio per non arrivare al 27 agosto impreparati, l'autotrasporto genovese si sta muovendo per proporre soluzioni alla circolazione dei veicoli pesanti. "Stimiamo che sul ponte Morandi transitavano mediamente quattromila veicoli industriali al giorno", spiega a TrasportoEuropa Giuseppe Bossa, coordinatore dell'Osservatorio Autotrasporto della città ligure, che ha partecipato alla prima riunione indetta dall'Autorità Portuale il 15 agosto per affrontare l'emergenza della viabilità. "Tra questi, circa 1500 viaggiavano su rotte internazionali, mentre gli altri operavano sui due bacini portuali di Sampierdarena e del VTE o per il trasporto locale. A questi bisogna aggiungere i cinquanta veicoli che lavorano per la costruzione del Terzo Valico e che ogni giorno svolgono almeno cinque viaggi al giorno tra Bolzaneto e Sestri".
Tra pochi giorni, una parte consistente di questa massa potrebbe viaggiare nelle strade cittadine, sommandosi alle autovetture dei genovesi. Il Comune ha attuato un primo provvedimento d'emergenza valido fino al 2 settembre, modificando la viabilità cittadina e imponendo un divieto di circolazione dei veicoli sopra le 7,5 tonnellate alle 7.30 alle 9.30 e dalle 17.00 alle 19.00 nel lungomare Canepa, tra la rampa discendente dal ponte elicoidale che adduce allo stesso lungomare Canepa e via Guido Rossa, e in via Guido Rossa tra la rotatoria Fiumara (esclusa) e lungomare Canepa.
Questo provvedimento provvisorio però non risolve i problemi dell'autotrasporto, anzi li acuisce. "Via Guido Rossa è fondamentale per accedere al bacino di Sampierdarena dall'autostrada e per collegarlo con il VTE. Infatti, numerosi camion trasportano container tra i due bacini e finora lo facevano usando il ponte Morandi, mentre adesso devono usare la viabilità cittadina, perché è improponibile far loro fare il giro tramite le autostrade A26 e A7", spiega Bossa. Per consentire un collegamento diretto in città senza intasare il traffico degli altri veicoli, gli autotrasportatori propongono due soluzioni.
"La prima soluzione prevede di eliminare il divieto di circolazione dei camion in tutta via Guido Rossa e usare una delle sue tre corsie per senso di marcia solo per i veicoli pesanti, permettendo poi di proseguire sul lungomare Canepa, unendo così gli svincoli di Genova Ovest (che porta all'A7) e di Genova Aeroporto (che porta all'A12). Ricordo che sono in corso i lavori per migliorare il collegamento tra via Guido Rossa e il casello aeroporto. Secondo il programma, tali lavori dovrebbero terminare a gennaio 2019, ma il sottosegretario ai Trasporti Edoardo Rixi ci ha detto che cercherà di accelerarli per renderlo operativo a ottobre".
La seconda soluzione evita via Guido Rossa usando la viabilità interna dello stabilimento Ilva, posto tra il bacino di Sampierdarena e Genova Aeroporto. "L'impianto ha già una strada asfaltata parallela al mare che finora usa per esigenze interne ma che potrebbe adattarsi facilmente al transito dei soli veicoli industriali, così da separare il traffico pesante da quello leggero. Sarebbe l'alternativa migliore, che però deve ottenere l'autorizzazione da parte dell'Ilva".
In un primo momento si era parlato anche di far viaggiare i camion di notte. "È vero, ma è stato equivocato su questa soluzione, perché per qualcuno la ha interpretata come obbligo per il trasporto portuale, mentre può essere un'alternativa per i veicoli che attraversano Genova in trasporti nazionali o internazionali evitando loro l'aggiramento della città tramite A26 e A7". Comunque, l'intera filiera logistica ha dichiarato la disponibilità a operare sull'arco delle 24 ore.
Gli autotrasportatori propongono anche di usare il casello di Genova Bolzaneto, viaggiando lungo la strada che costeggia il torrente Polcevera, ossia Corso Perrone e Corso 30 Settembre: "Quest'alternativa potrebbe servire i terminal di cornice senza insistere su via Guido Rossa e sul lungomare Canepa. Ma la strada passa sotto la parte ancora in piedi del ponte Morandi e quindi bisognerebbe attendere il via libera da parte del Genio Civile al transito di veicoli".
Dopo la riunione del 15 agosto in Autorità Portuale, l'autotrasporto non è stato invitato alle riunioni operative che decideranno i provvedimenti validi dopo il rientro dalle vacanze estive. "Ci spiace essere esclusi da questa fase, perché gli autotrasportatori hanno una conoscenza approfondita non solo delle operazioni che svolgono quotidianamente, ma anche della viabilità cittadini durante l'intera giornata e possono quindi portare un importante contributo per affrontare l'emergenza", conclude Bossa.
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