Ai deputati, Armani ha fornito diverse spiegazioni per gli ultimi cedimento, cominciando da quello del viadotto Scorciavacche avvenuto sulla strada tra Palermo e Agrigento nel 2015, che sarebbe crollato per difetti costruttivi e, in particolare, per l'incompleta realizzazione delle opere idrauliche circostanti. Restando in Sicilia, sempre nel 2015 ha ceduto il viadotto Himera dell'autostrada A19 Palermo-Catania a causa di un dissesto idrogeologico che ha provocato una frana di versante non gestita.
Oltre lo Stretto, ancora nel 2015, è crollata una campata del viadotto Italia dell'autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria, durante i lavori per la sua demolizione, uccidendo un operaio. Secondo la ricostruzione dell'Anas, la causa è un errore di gestione, che avrebbe portato l'operaio travolto a demolire alcuni elementi strutturali del ponte.
Non mancherà di suscitare polemiche con l'autotrasporto la motivazione del crollo del viadotto di Annone Brianza sulla Statale 35, avvenuto nell'ottobre del 2016: il ponte è collassato, uccidendo un automobilista di passaggio, per il suo uso "sbagliato e inopportuno", perché sulla struttura viaggiavano "ripetuti trasporti eccezionali" che non erano adeguati alla sua portata. Ricordiamo che a poche centinaia di metri dal viadotto sorge un'impresa che lavora il metallo e che riceve autoarticolati di coils.
Un altro tragico incidente è avvenuto a marzo di quest'anno sull'autostrada A14, dove un cavalcavia si è schiantato sulla sede stradale scacciando una vettura e uccidendone i due occupanti. Anche in questo caso, la causa è un errore di cantiere durante il sollevamento del viadotto per lavori di manutenzione. Il fatto più recente è avvenuto sulla tangenziale di Fossano ad aprile, dove il cavalcavia La Reale è crollato su un'auto dei Carabinieri, che per fortuna era vuota. L'inchiesta è ancora in corso, ma secondo l'Anas la causa sono vizi di costruzione.
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