La vicenda del repentino cambio di appalto nello hub di SDA Express Courier di Carpiano, in provincia di Milano, non ha solamente risvolti sindacali (causando uno sciopero nazionale a oltranza proclamato dal SiCobas) ma anche imprenditoriali. Infatti, in una nota diffusa il 21 settembre 2017, il Consorzio Progresso Logistico controbatte ad alcune dichiarazioni sulla vicenda rilasciate ieri alla rete televisiva La7 dall'amministratore delegato di SDA Express Courier, Paolo Rangoni, che oltre a denunciare i picchetti dei lavoratori in diverse piattaforme, ha spiegato i motivi della disdetta del contratto con il CPL.
"Le dichiarazioni del dottor Rangoni, amministratore delegato di SDA Courier Express rilasciate agli organi di stampa per giustificare il cambio appalto non sono in alcun modo idonee a legittimare la scelta di SDA, che ha ritenuto di affidare da un giorno all'altro l'appalto ad un soggetto diverso, con modalità del tutto irrazionali, contrarie ai principi di buona fede e correttezza contrattuale", si legge nella nota.
Il consorzio ha lavorato nel sito di SDA di Carpiano per quindici anni (e collabora con il corriere da 18 anni), ma negli ultimi due anni il contratto è stato prorogato per pochi mesi ogni volta, raggiungendo undici proroghe consecutive. "Il 13 settembre i rappresentanti del CPL e di SDA si sono incontrati per discutere le modalità di risoluzione delle agitazioni in atto e il consorzio ha rilevato che le condizioni economiche del contratto erano squilibrate", spiega a TrasportoEuropa l'avvocato Alessandro Pellegrino dello Studio Legale Gentili & Partners, che rappresenta il CPL. "Durante l'incontro, SDA non ha accennato alla decisione di cambiare fornitore e tre giorni dopo il consorzio ha saputo del cambio di appalto".
L'avvocato si sofferma anche sui due motivi portati da SDA per giustificare il cambio: "Il primo è che il CPL non avrebbe capacità finanziaria, ma non è vero perché il consorzio ha sempre pagato i lavoratori, anzi negli ultimi anni ha dovuto anticipare somme di denaro, che SDA sta restituendo a oggi solo in parte. La seconda è che il CPL non avrebbe un Durc valido, ma anche questo non è vero. C'è stato un problema di riconcilio contabile con l'Inps di una delle cooperative, riconosciuto dalla stessa SDA, che ha provveduto regolarmente al pagamento delle fatture. Per questo motivo, riteniamo illegittimo il cambio di fornitore e abbiamo chiesto a SDA di ripristinare la relazione commerciale a nostro giudizio arbitrariamente interrotta, senza ricevere una riposta. Quindi ci riserviamo di presentare un ricorso di urgenza al Tribunale per stigmatizzare il comportamento di SDA a nostro giudizio rientrante nell'abuso di dipendenza economica, previsto dalla Legge 192 del 1998". TrasportoEuropa ha interpellato Poste Italiane, che non rilascia commenti.
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