Amazon Air sta diventando una compagnia aerea che vende spazi di stiva anche a terzi? È quello che emerge da alcune indiscrezioni riportate dall’agenzia Bloomberg, che ha sentito fonti ben informate, ma che hanno voluto restare anonime. La società di commercio elettronico non ha commentato la notizia, ma una conferma indiretta potrebbe venire dalla campagna di assunzione svolta da Amazon Air tra dirigenti che hanno esperienza nella commercializzazione di spazi nel cargo aereo. Per ora, la vendita si limiterebbe ai ritorni degli aerei che viaggiano verso aree periferiche degli Stati Uniti, come Alaska e Hawaii.
Amazon Air ha una flotta che in sei anni ha ormai raggiunto 89 unità, che viaggiano negli Stati Uniti e in Europa. Gli analisti cercano ora di capire se la vendita di spazi a terzi sia un fenomeno contingente e limitato, oppure se potrà espandersi e diventare strutturale, facendo di Amazon Air un concorrente a tutto campo nel trasporto aereo delle merci. Un’attività che negli ultimi mesi sta vivendo un calo globale. Una tendenza che potrebbe proseguire anche nel 2023: la Iata prevede che il cargo aereo fatturerà il prossimo anno 52 miliardi di dollari meno rispetto ai 149,5 miliardi del 2022.
Il prossimo anno potrebbero avvenire importanti cambiamenti nella flotta aerea di Amazon. La società ha annunciato che aggiungerà dieci Airbus A330-300F, grazie a una collaborazione con Hawaiian Airlines, ma nello stesso tempo fonti anonime affermano che potrebbe non rinnovare alcuni noleggi con Air Transport Services Group. Nello stesso tempo, altre fonti riportate da The Loadstar affermano che la compagnia aerea di Bezos avvierà da gennaio servizi verso il Sud America, con quattro B767-300F da Miami a Bogotà, Lima e Quito.