Il giornale Business Insider scrive che secondo documenti interni all’azienda, Amazon starebbe rilanciando il programma per la consegna di pacchi con droni, di cui da tempo non se ne hanno notizie. Secondo la testata, il colosso di e-commerce e logistica starebbe reclutando 1300 persone che svolgerebbero i test di consegna, ricevendo le spedizioni Prime Air tramite velivoli a guida autonoma. L’obiettivo è verificare la consegna entro un’ora dall’ordine. La sperimentazione dovrebbe iniziare a settembre 2022 nelle piattaforme di Lockeford, in California, e College Station, in Texas, dopo avere ottenuto l’autorizzazione della Federal Aviation Administration. Amazon intende svolgere 12mila voli entro la fine dell’anno, di cui 5000 per reali consegne e 7000 per test di durata e affidabilità.
Sono passati ormai dieci anni da quando Amazon annunciò la possibilità di consegne tramite velivoli autonomi, seguita da altre società di logistica, ma finora si registrano pochi voli sperimentali. Secondo quanto riferisce Business Insider, Amazon vorrebbe attivare 145 stazioni di lancio di droni, che con 250 apparecchi potrebbero consegnare ogni anno 500 milioni di pacchi. Ma burocrazia a parte, questo programma deve risolvere il nodo della sicurezza.
Sempre Business Insider afferma infatti che i droni di Amazon avrebbero subito almeno otto incidenti in un anno, uno dei quali avrebbe causato anche l’incendio dell’apparecchio e dell’area dove è caduto. Secondo una ricostruzione del giornale, il motore di un drone MK27, che pesa 40 chili, si sarebbe fermato in volo a cinquanta metri d’altitudine e nella caduta avrebbe preso fuoco la sua batteria, bruciando alcuni ettari coltivati. Questo incidente sarebbe stato registrato dalla FAA. Dopo queste rivelazioni, Amazon ha dichiarato che nei test i droni volano in aree disabitate e sono svolti con la massima cura, aggiungendo che nessun dipendente o cittadino è stato a rischio e il team ha seguito tutte le procedure di sicurezza e le norme sulla segnalazione.