La limitazione all’espansione sulla brughiera della cargocity di Malpensa imposta dal ministero dell’Ambiente spinge l’associazione degli agenti aerei Anama a riflettere sulla mancanza di una strategia per la logistica in Italia. Sui limiti al Masterplan 2035 dello scalo lombardo, l’associazione segnala che “dimostra una grave assenza di una visione sistemica della politica a supporto dello sviluppo del sistema logistico e del commercio internazionale”. Il presidente Alessandro Albertini aggiunge che “esistono altre strategie per supportare parzialmente la crescita del traffico cargo a Malpensa a partire dalla razionalizzazione degli spazi già oggi a disposizione e tramite il processo di digitalizzazione delle procedure per cui siamo al lavoro in stretta sinergia con il gestore aeroportuale Sea. Ma questi strumenti non potranno sopperire se non in parte all’impossibilità di ampliamento della Cargo City. Ci tengo a ricordare, infatti, che già a dicembre 2021 all’apice del boom dei traffici post pandemia, a Malpensa si sono registrati gravissimi problemi di congestionamento.”
Una seconda riflessione di Albertini riguarda più in generale la distribuzione delle spedizioni aeree nei vari scali: “È importante sapere che il trasporto aereo merci non può svilupparsi in aeroporti dedicati solo al cargo poiché molta parte dei carichi viaggia nelle ‘pance’ degli aerei passeggeri e dunque occorre lavorare a strategie di crescita coordinate per il traffico cargo e il traffico passeggeri. Puntare su uno sviluppo differenziato tra Milano Malpensa, Roma Fiumicino e Brescia può essere un percorso, sebbene frammentato. Oggi vediamo in Aeroporti di Roma un interlocutore attento al cargo e questa disponibilità merita di essere approfondita in una riflessione a tutto tondo sul futuro del cargo aereo che oggi diventa doverosa.”
Alla politica e alle istituzioni, il presidente di Anama chiede di “lavorare a un piano per supportare le strategie di crescita delle imprese italiane per esportare via aerea la nostra produzione con sistemi efficienti e sostenibili. Auspichiamo che il Piano Nazionale Aeroporti a cui stanno lavorando Enac e il ministero delle Infrastrutture e Trasporti possa individuare soluzioni a questo problema. Anama è a disposizione per studiare soluzioni che quali rappresentanti della merce che viaggia via aerea potremmo suggerire”.