Il rallentamento dell’economia mondiale sta colpendo anche il trasporto aereo delle merci, compreso quello espresso molto legato al commercio elettronico. Un chiaro segnale viene da FedEx, che sta ridimensionando la flotta tramite sospensioni temporanee di alcuni aerei e la dismissione di quelli più vecchi. Nell’ultimo anno fiscale, ha ritirato diciotto apparecchi (dodici MD-11, quattro B757-200F e due Airbus A300-600F) e il 21 giugno 2023 l’amministratore delegato Raj Subramaniam ha annunciato che entro il 2024 ne fermerà altri ventinove.
L’obiettivo è ridurre i costi e diventare più flessibile, dopo che nel quarto trimestre fiscale le ore di volo sulle rotte transatlantiche e transpacifiche sono calate del 12% e il fatturato scendere del 13%, a 10,4 miliardi di dollari. Il programma, già avviato, prevede di tagliare i costi per quattro miliardi di dollari entro giugno 2024 e la multinazionale ha già ridotto il personale di 29mila unità.
La flotta di FedEx conta settecento apparecchi di vario tipo e le dismissioni annunciati sono compensate nel 2023 dall’arrivo di sedici di aerei già ordinati prima della flessione, quattordici B767-300F e due B777F. Nei prossimi anni sono previsti nuovi ingressi di piccoli apparecchi, tra cui 27 Cessna 408 SkyCourier e 16 ATR72-600. Dal 2025 sono previsti nuovi ordini e per il futuro, se ci sarà una ripresa del traffico, FedEx userà i propri veicoli per i pacchi, mentre per le spedizioni più pesanti si avvarrà di altre compagnie aeree.
FedEx è alle prese anche con una vertenza sindacale con i piloti, che chiedono un sostanzioso aumento delle retribuzioni. Alla fine di maggio è stato raggiunto un accordo temporaneo con Air Line Pilots Association – che deve essere approvato dai piloti – che prevede un aumento medio del trenta percento e il miglioramento delle prestazioni pensionistiche. Se approvato, il nuovo contratto scadrà nel 2028.