FedEx ha reagito all’invasione russa dell’Ucraina sospendendo tutti i servizi non solo nel Paese invaso, ma anche in Russia e Bielorussia. Lo ha annunciato in una nota del 4 marzo 2022, spiegando che per l’Ucraina la decisione è stata presa per la sicurezza del personale locale, nei confronti del quale sta fornendo assistenza finanziaria. Invece per quanto riguarda Russia e Bielorussia, la sospensione è per sostenere il popolo ucraino. FedEx ha anche stanziato un milione e mezzo di dollari per aiuti umanitari.
In ambito globale, la compagnia statunitense aumenta dal 7 marzo il sovrapprezzo nelle spedizioni internazionali per molte destinazioni dell’Asia Pacifico, mentre dal 21 marzo lo applicherà anche in Africa, India e America Latina. Ciò rientra nell’ambito dei sovrapprezzi giustificati dalla carenza di stiva (Peack Surcharge). Per esempio, dalla Cina all’Europa il sovrapprezzo sale da 1,20 a 1,50 dollari per chilogrammo.
FedEx non cita la guerra, ma le “interruzioni della catena di approvvigionamento”, però non è casuale che questo aumento del Peack Surcharge avvenga pochi giorni dopo l’invasione dell’Ucraina, che sta causando un aumento dei costi del trasporto aereo a causa dell’allungamento delle rotte tra Europa e Asia e delle sanzioni verso le compagnie aeree russe. Il solo aggiramento della Russia comporta una perdita di circa il 10% della capacità di trasporto aereo.