Il 6 aprile 2023, la filiale italiana di FedEx ha annunciato che intende assumere oltre duecento persone nelle sue piattaforme logistiche di Palermo, Catania, Napoli, Roma Cinecittà, Roma Est, Venezia, Verona, Bergamo e Brescia. La società prosegue così la sua politica di usare per la distribuzione personale assunto, piuttosto che fornitori diretti. Lo ha iniziato nel 2021, quando ha assunto 700 persone in sette hub nazionali, e lo ha continuato nel 2022, con 170 assunzioni in cinque impianti di Milano e Monza. Con le duecento di quest’anno, le assunzioni italiane di FedEx supereranno le mille unità.
A livello globale, il nuovo amministratore delegato della multinazionale del trasporto espresso, Raj Subramaniam, ha annunciato il 5 aprile un programma di riduzione dei costi, per un valore complessivo di circa quattro miliardi di dollari. Lo farà unendo le sue reti di distribuzione terrestri sulle lunghe e brevi distanze, cambiando radicalmente rotta rispetto al fondatore Fred Smith, che riteneva un vantaggio competitivo diversificare le reti. In concreto, da giugno 2024 le società operative – tra cui FedEx Express, FedEx Ground, FedEx Services – confluiranno in Federal Express Corporation, diventando un'unica società che gestisce una rete aria-terra unificata e completamente integrata sotto il rispettato marchio FedEx. Resterà autonoma invece FedEx Freight.
"Questa evoluzione organizzativa riflette il modo in cui ci rappresentiamo sul mercato, incentrato su flessibilità, efficienza e intelligenza”, spiega Subramaniam, che sarà presidente e Ceo di Federal Express Corporation. “Come un unico team FedEx, siamo ben posizionati per portare avanti la nostra missione di aiutare i clienti a competere e vincere con la rete logistica più intelligente del mondo". La società precisa che “l'organizzazione unificata si concentrerà in modo particolare sulla rete aerea e sui volumi internazionali, nonché su un approccio più olistico alle operazioni a terra, utilizzando sia i dipendenti FedEx che i fornitori di servizi a contratto”.
Questa razionalizzazione rientra nel programma Drive, che si articola in quattordici settori di quattro aree: clienti, rete terrestre, rete aerea, servizi generali e amministrazione. Nel 2025 questo programma dovrebbe ridurre i costi di quattro miliardi, di cui 1,2 miliardi nella rete terrestre, 1,3 miliardi in quella aerea e 1,5 miliardi nei servizi generali e amministrazione.