Poco dopo le 14.00 di sabato scorso, la Polizia ha fermato Eric Drouet durante una manifestazione di gilet gialli nel quartiere parigino della Madeleine, tra i fischi degli altri manifestanti. Drouet non un manifestante qualsiasi, ma uno dei volti più noti di questo moto popolare che da cinque settimane sta mettendo a soqquadro la Francia. È un camionista di 35 anni che il 7 novembre scorso, all'inizio della protesta, lanciò dal suo profilo Facebook un appello per bloccare le strade contro l'aumento delle accise sui carburanti. Il 5 dicembre dichiarò in un'intervista televisiva che i gilet gialli dovevano marciare verso l'Eliseo, la sede della presidenza della Repubblica e il successivo 8 dicembre si svolsero a Parigi violente manifestazioni, che causarono gravi danni al centro della città. In seguito a quei eventi, la procura aprì un fascicolo a nome di Drouet per istigazione a delinquere. Sabato scorso è avvenuto il fermo, dopo il quale è stato denunciato per possesso di arma e per appartenenza a un gruppo violento. La prima accusa di detenzione di arma è basata basa sul ritrovamento nella sua borsa di un bastone, mentre la seconda deriva dalla sua presunta organizzazione dei presidi parigini, perché avrebbe indicato i luoghi dove sono avvenuti nel suo profilo Facebook. Domenica il camionista è stato liberato e ora dovrà affrontare il processo. Drouet, che si definisce "apolitico", ha creato sul social network le pagine "La france enervée" e "la France en colère" dedicate alla protesta, dove ha postato anche alcuni video di propaganda girati al volante del suo camion.
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