Nel giro di pochi giorni Torino assiste al secondo grave incidente causato da un autista dell'Est che guidava in stato di ubriachezza. Dopo il conducente polacco che viaggiando contromano sulla Tangenziale ha travolto un'autovettura in terza corsia, nella tarda serata di ieri un altro autista, questa volta slovacco, ha travolto un'autovettura ferma alla barriera di Rondissone per ritirare lo scontrino del pedaggio. Dopo avere trascinato la vettura, il camion ha proseguito il viaggio fino a quando è stato fermato da una pattuglia della Polstrada all'altezza di Villarboit, ossia a ben quaranta chilometri dell'incidente. Non solo, ma da una prima ricostruzione del suo itinerario, risulta che l'autista aveva tamponato un'autovettura nella periferia di Torino, poco prima del più grave incidente.
Nell'autovettura travolta dall'autoarticolato viaggiava una famiglia marocchina, formata da padre, madre e un neonato e altri due figli di cinque e tre anni. I due genitori, di 39 e 30 anni, sono morti sul colpo, mentre i bambini si sono salvati e ora sono ricoverati in gravi condizioni all'ospedale Regina Margherita di Torino. Nell'indicente di Rondissone è stata coinvolta anche un'altra autovettura, il cui conducente è stato ricoverato all'ospedale di Chivasso.
Quando la Polstrada è riuscita a fermare l'articolato, gli agenti hanno trovato il conducente, un uomo di 63 anni, in stato confusionale e che è risultato positivo al test dell'alcool. L'uomo ha dichiarato di non ricordare nulla dell'incidente e di non essersi neppure accorto di avere travolto due autovetture. Le indagini sono ancora in corso, ma i magistrati hanno disposto l'arresto immediato dell'autista, che ora è recluso a Vercelli, per tre gravi reati: duplice omicidio, omissione di soccorso e guida in stato di ebbrezza.
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