Alla fine di ottobre 2018, il sindacato danese 3F ha denunciato il caso di una trentina di camionisti filippini alloggiati in container nella cittadina di Padborg e assunti da una società di autotrasporto polacca per mille euro al mese. Pochi giorni dopo, anche il sindacato tedesco Dgb denuncia l'uso d'immigrati asiatici per attuare dumping sociale in Germania, dichiarando che a Ense, vicino a Dortmund, sedici autisti filippini vivono in condizioni inumane, restando in cabina fino a diciotto mesi consecutivi e trascorrendo in camion i fine settimana in un piazzale di Ense, privo di docce e con un solo bagno. Il sindacato ha denunciato il fatto alla Polizia, alle Dogane e all'Ufficio Federale del Trasporto Merci Bag.
Il sindacato ha intervistato questi autisti, che hanno spiegato di avere dovuto pagare da 2000 a 5000 euro per ottenere il permesso di soggiorno per arrivare in Polonia, dove non hanno ricevuto alcun alloggio ma solo in contratto di lavoro poi sono stati messi in cabina, iniziando a viaggiare tra Germania e Austria e tra Germania e Italia, basandosi su Ense. Per questo lavoro, sarebbero pagati 500 euro al mese mentre, precisa il sindacato, se fosse applicato loro il salario minimo tedesco dovrebbero ricevere 2300 euro.
Il sindacato chiede che le due aziende di trasporto che hanno usato questi autisti – l'autotrasportatore danese Kurt Beier Transport e il suo committente tedesco Ntg - siano accusate di traffico di esseri umani, lavoro forzato e sfruttamento del lavoro. Il sindacato afferma che "dopo i nostri colloqui con i conducenti, si ha sempre più l'impressione che siano stati costretti a questa situazione. Gli indizi sono le enormi spese affrontate per iniziare il lavoro, le condizioni di lavoro inumane, il loro isolamento sociale, l'uso del camion come luogo di lavoro e di vita, il salario basso, la discriminazione e le pressioni subite per ignorare i tempi di guida e di riposo".
La presenza di autisti filippini sulle strade europee non è una novità assoluta. Già nel febbraio del 2013 il giornale olandese Het Belang van Limburg ha scritto che l'azienda di autotrasporto Dino Trans aveva reclutato un centinaio di filippini, pagandoli circa seicento euro al mese per farli guidare in Lettonia. Nel 2016, il sindacato olandese Fnv ha segnalato il caso dell'azienda di trasporto Martin Wismans di Venlo, che ha impiegato undici camionisti provenienti dalla Filippine per 690 euro al mese, inducendoli a violare i tempi di guida e di riposo e facendoli vivere nella cabina del camion. Questi autisti sarebbero stati reclutati tramite società fantasma in Slovacchia.
In Danimarca, dove è scoppiato il caso di quest'anno, i rappresentanti di alcune società di trasporto hanno dichiarato di assumere personale filippino perché manca quello locale o europeo. Però, il sindacato 3F ha svolto un'indagine sulla piattaforma Jobindsats, dedicata alla ricerca di lavoro, scoprendo che all'inizio di novembre 661 autisti di camion disoccupati stavano cercando lavoro in Danimarca. Il presidente di 3F, Jan Villadsen, ammette che le società danesi non trovano autisti locali, "ma perché non offrono loro paghe decenti". Oggi, secondo il sindacato, lavorano come autisti in Danimarca 3500 stranieri.
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