Negli Stati Uniti si sta lentamente logorando un altro mito: quello del camionista duro e muscoloso, che ha alimentato decine di film. È noto che gli autotrasportatori statunitensi sono tradizionalisti e non amano le nuove tecnologie, tanto che ancora tanti usano il cambio manuale non sincronizzato. Ma questo è un fenomeno che riguarda soprattutto i padroncini, mentre le flotte preferiscono le nuove tecnologie, che riducono i consumi e facilitano l’accesso alla professione, elemento sempre più importante in un Paese dove ogni anno bisogna assumere 110mila autisti per sostituire i pensionati ed è sempre più difficile trovarli. Secondo l’ American Trucking Associations, nel 2018 si è già arrivati a una carenza di 60mila autisti l’anno.
Tra le risorse su cui sperano gli autotrasportatori spiccano le donne e l’associazione delle camioniste Women In Trucking Association stima che negli Usa tra il 2009 e il 2020 la loro quota alla guida di un camion sia salita del 3% all’11%. Quest'associazione ha istituito nel 2016, insieme con il National Transport Insitute, l’indice Wit, che segna la presenza femminile nell’autotrasporto. Nell'ambito di questa ricerca, emerge che un quarto delle aziende di autotrasporto che collaborano al progetto ha segnalato un aumento del 28,7% delle donne alla guida dei loro veicoli.
La marcia femminile dell’autotrasporto ha sia fattori favorevoli, sia contrari. Tra i primi c’è la forte domanda di autisti, che da un lato spinge le donne ad accedere a questa professione e dall’altro le imprese – che magari qualche anno fa non le avrebbero prese in considerazione – ad accoglierle. Poi c’è la citata evoluzione tecnologica, che rende meno faticosa la guida dei veicoli e pone in prima piano l’attenzione e lo stile di guida economico. Sta emergendo anche un altro fattore, ossia la guida di coppia: fidanzati, coniugi ma anche genitori e figli che viaggiano insieme, condividendo la guida per aumentare la produttività (in un Paese dove le retribuzione dipende dal chilometraggio) ma anche per evitare i lunghi distacchi.
L’autotrasporto è però ancora progettato per i maschi. Per esempio, le cabine dei camion sono progettate sulla base degli standard medi degli uomini, cosa che penalizza le donne nel raggiungere i comandi (soprattutto nelle grandi cabine statunitensi) o per trovare la giusta posizione del sedile. Anche le infrastrutture, come i truck stop, sono progettati per servire un solo genere, quello maschile ovviamente. Infine c’è la questione della sicurezza, ancora più importante negli Stati Uniti, dove c’è più violenza che in Europa e i camion possono viaggiare a luno in spazi densamente popolati. Il principale punto debole è la sosta notturna.