La mattina di sabato 10 dicembre 2016, venne trovato nel parcheggio di Fernetti il cadavere di Roman Mazukin, un camionista russo di 32 anni che si era fermato nel piazzale per una sosta. Il corpo riportava un solo fendente di coltello al petto e i Carabinieri ritrovato l'arma del delitto in un cestino, insieme con alcuni stracci insanguinati e alle scarpe della vittima. La mattina successiva, i militi fermarono due autisti connazionali della vittima, Pavel Semin e Nicolaj Fedosov l'accusa di avere assassinato il collega.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, Semin avrebbe ucciso il connazionale nella cabina del proprio camion e le principali prove a suo carico sono la presenza del suo dna negli stracci e nelle scarpe ritrovate nel cestino e di sangue della vittima nella cabina del camion di Semin. E sono stati proprio questi elementi a causare il rinvio a giudizio e il successivo processo con rito abbreviato di Semin e di Fedosov. Secondo quanto riferisce il quotidiano triestino Il Piccolo, l'8 marzo il giudice Guido Patriarchi ha emesso una condanna di dodici anni per Semin, mentre ha assolto Fedosov, mentre per entrambi il pubblico ministero aveva chiesto sedici anni. Inoltre, Semin dovrà pagare 80mila euro alla famiglia della vittima.
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