La campagna s'inserisce in un più vasto programma della Filt Cgil e dell'Inca Cgil che negli ultimi anni ha promosso numerose cause individuali per dimostrare il nesso casuale tra i disturbi alla schiena degli autisti di camion – tra cui spiccano disturbi muscoloscheletrici ed ernie discali - e le loro caratteristiche lavorative, ossia prolungata postura sedentaria, vibrazioni dei mezzi, strade sconnesse, turni pesanti, riposo fuori. Secondo il sindacato, molte di queste cause sono state vinte, dimostrando che il lavoro di autista può provocare nel tempo un danno permanente alla colonna vertebrale.
"Questo importante lavoro è stato riconosciuto anche dal ministero del Lavoro che recentemente ha inserito nell'elenco delle malattie professionali anche le ernie discali degli autisti di veicoli industriali e mezzi meccanici", scrive la Filt Cgil in una nota. "Partendo dai risultati fin qua ottenuti e al fine di dare la massima tutela possibile ai lavoratori che soffrono di queste patologie la Filt e l'Inca promuoveranno assemblee in ogni territorio provinciale al fine di spiegare le opportunità della nuova normativa e di raccogliere centinaia di questionari sulle condizioni lavorative degli autisti, utili ad ottenere eventuali tutele dall'Inail, oltre che a rilanciare una iniziativa sindacale che punti ad ottenere anche per questi lavoratori i benefici del lavoro usurante e che dia maggiori tutele attraverso la trattativa per il rinnovo del Contratto Nazionale di Lavoro".
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