Alle cinque della mattina del 25 giugno 2015, un passante scoprì il corpo di un uomo in Piazza di Campo del Palio, ad Asti. Era quello di Francesco Indino di 52 anni, riverso in una pozza di sangue di fianco al camion che ogni giorno guidava per consegnare prodotti ortofrutticoli per conto d' un'azienda di trasporto dell'astigiano. I primi rilevi della Polizia mostrarono che l'uomo era stato ucciso con colpi di cric.
All'inizio, gli inquirenti indagarono in diverse direzioni, ma l'ipotesi della rapina venne scartata perché il camion non portava merci di valore e la vittima aveva ancora il portafoglio. Così batterono la pista personale e dei rapporti di lavoro, che il 3 febbraio è sfociata in cinque arresti: tre italiani, tra cui il datore di lavoro d'Indino, e due albanesi con precedenti giudiziari.
Gli arresti giungono dopo indagini svolte dalla Squadra Mobile di Asti, che ha utilizzato anche intercettazioni telefoniche, testimonianze e accertamenti scientifici. Importati sono state anche le immagini di telecamere di videosorveglianza della zona. Secondo gli inquirenti, il movente dell'omicidio sarebbe debiti non pagati nei confronti del datore di lavoro. Gli indagati sono accusati di omicidio con l'aggravante della premeditazione, della crudeltà e dei motivi abbietti e futili.
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