Il 7 marzo 2018, la Polizia Stradale di Teramo ha annunciato la chiusura della prima fase di un'indagine avviata alcuni mesi fa per scoprire la fonte di alcuni cronotachigrafi manomessi scoperti su diversi camion durante controlli su strada. Questa fase è culminata con due perquisizioni nei confronti di altrettante officine autorizzate, di cui la Polizia non ha diffuso il nome, affermando solo che si trovano lungo la costa della provincia di Teramo. Dopo la perquisizione, i titolari dei due centri d'assistenza sono stati denunciati per rimozione e danneggiamento dei sistemi anti-infortunistici. Ora l'indagine prosegue per scoprire se altre officine hanno svolto le stesse attività e le imprese di autotrasporto che hanno utilizzato i loro servizi.
A pochi chilometri di distanza, nella provincia di Chieti, la Polstrada ha scoperto un veicolo industriale il cui cronotachigrafo mostrava il veicolo a riposo da oltre tre ore, mentre era evidentemente in marcia. In questo caso, la manomissione era più artigianale e consisteva in una calamita posta sul sensore dell'apparecchio. L'autista ha subito una multa di 2000 euro, la sospensione della patente (che il magistrato può comminare fino a tre mesi) e la denuncia per rimozione ed omissione dolosa di cautela contro gli infortuni sul lavoro.
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