Estate, tempo di bagni al mare, gite in montagna e relax in riva al lago. Il vacanziere di professione si attiva e non perde tempo a trasferirsi dalla scrivania dell'ufficio alla sedia sdraio prenotata da mesi, intasando strade, spiagge e prati verdi rimasti incontaminati fino a pochi mesi prima. Ma non per tutti è così. I camionisti lavorano e anche tanto. I luoghi di villeggiatura devono essere riforniti di tutto il necessario per garantire al turista un piacevole soggiorno: alimentari, carburanti, farmaci, vestiti, giornali arrivano puntualmente per essere a disposizione di chi deve riorganizzare la propria vita a chilometri di distanza dalla residenza abituale. Durante l'estate i camion percorrono le autostrade ed è in questa stagione che i camionisti – già bistrattati – conoscono un ulteriore calo della loro popolarità e subiscono un sovraccarico di stress dovuto al clima (temperature roventi), al traffico turistico e all'intolleranza dei cittadini.
Le cronache di questi ultimi mesi registrano fenomeni che coinvolgono gli autotrasportatori e i loro mezzi: non solo incidenti, ma anche incendi, malori e risse. A luglio lungo l'autostrada A14 Bologna-Taranto al chilometro 66 direzione Bologna, un mezzo pesante che trasportava mobili ha preso fuoco. Secondo quanto ricostruito dagli agenti della Polizia Stradale tutto ha avuto inizio quando lo pneumatico dell'autotreno si è incendiato. L'autotrasportatore è riuscito a mettersi in salvo, ma le fiamme si sono estese rapidamente al resto del camion, riducendolo a un ammasso di rottami e cenere.
Medesima situazione si è verificata nella prima settimana d'agosto, quando sul tratto appenninico della E45 un veicolo è andato in fiamme mentre si trovava all'interno della galleria di Quarto (Napoli). Fortunatamente l'incendio, divampato dal vano motore, ha interessato solo l'automezzo e il conducente non ha riportato nessuna conseguenza. Il caldo, la fatica e i ritmi serrati pongono il fisico del conducente a oltrepassare i limiti. Il 3 agosto il cadavere di un camionista polacco è stato rinvenuto a bordo di un mezzo dopo il casello di Cuneo, sulla direttrice Asti-Cuneo. Il mezzo era fermo in corsia di emergenza ed è stato segnalato alla Polizia Stradale dal personale dell'autostrada. I sanitari del 118 hanno constatato il decesso del camionista e la mancanza di evidenti segni di violenza porta a pensare che la causa della morte sia stata un improvviso malore.
Miglior sorte è toccata a un autista bielorusso salvato da una pattuglia di carabinieri a Capriano del Colle in provincia di Brescia. I militari lo hanno trovato quasi per caso, in quanto si trovavano sul posto in cerca di malviventi che avevano appena compiuto un furto in un bar. La pattuglia ha notato un camion e il conducente disteso a terra privo di conoscenza con a fianco un flacone vuoto di un medicinale in uso a chi soffre d'asma. Senza perdere tempo i carabinieri hanno iniziato a fronteggiare l'emergenza: uno praticando un massaggio cardiaco e la respirazione bocca a bocca, l'altro fermando le auto in cerca di un medico o di un aiuto competente. La fortuna ha voluto che un automobilista fermato, anche lui asmatico, disponesse della stessa tipologia di farmaco e così dopo alcune somministrazioni l'autotrasportatore ha ripreso a respirare.
Ma non solo malori fisici, la pressione psicologica può incidere sul sistema nervoso e provocare reazioni violente, come nel caso della rissa scoppiata a Torvaianica, nel litorale laziale, davanti a uno stabilimento balneare. In mezzo alla strada si sono affrontati un camionista e un automobilista e sembra a causa di una manovra azzardata dello stesso. Risale, invece, a giugno la sanguinosa discussione tra due autotrasportatori dell'Europa dell'Est avvenuta presso l'autoporto di Ventimiglia. I due hanno litigato e uno di essi armato di coltello ha ferito di striscio il braccio dell'altro che si è dato alla fuga subito dopo la colluttazione.
Davide Debernardi
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