Il grave incidente suscitò molto scalpore e non solo perché causò la morte di due persone, ma anche per il fatto che l'autista del camion proseguì come se nulla fosse accaduto e venne fermato un'ora e mezzo dopo dalla Polstrada all'altezza di Villarboit, sull'autostrada A4 Milano-Torino. Gli agenti trovarono in cabina un uomo in stato confusionale e l'etilometro mostrò che era in stato di ebbrezza.
Il 23 maggio si è concluso a Ivrea il processo all'autista, un uomo slovacco di 63 anni, con rito abbreviato con una condanna a otto mesi di reclusione per duplice omicidio stradale, lesioni, omissione di soccorso e guida in stato di ebbrezza. Il suo avvocato ha dichiarato di voler leggere le motivazioni ed eventualmente ricorrere in appello.
La ricostruzione dell'incidente mostra che l'autista partì dalla Gran Bretagna la sera del 22 settembre 2016 con un carico di capi d'abbigliamento da scaricare a Roma. Alle 18,15 del 23 maggio, il suo articolato abbatté una prima barriera al casello di Falchera, senza creare vittime, poi alle 19:50 piombò sulla vettura di una famiglia marocchina che stava ritirando il biglietto alla barriera di Rondissone. I due genitori morirono sul colpo, mentre i loro tre figli furono feriti.
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