Rispetto ad altri controlli avvenuti in questi casi, l'indagine non è svolta su strada, ma direttamente nelle sedi delle due imprese di autotrasporto (di cui la Polizia Stradale non fornisce il nome). E l'indagine non è partita da una verifica sugli autisti, bensì dalla denuncia di un altro autotrasportatore, che evidentemente era stanco della concorrenza sleale attuata tramite la violazione dei tempi di guida e di riposo. Gli agenti hanno perquisito gli autoarticolati delle due aziende e hanno trovato nella cabina carte tachigrafiche di cui i conducenti avevano denunciato lo smarrimento.
Secondo gli inquirenti, la presenza di queste carte tachigrafiche consentiva agli autisti di superare i tempi di guida, inserendo prima la loro carta, poi quella "smarrita" da un collega. La Polizia ha ricostruito l'attività degli autisti usando anche il Police Controller, che evidenzia in modo rapido e automatico eventuali anomali. Durante la perquisizione, gli agenti hanno anche trovato ricambi di camion rubati e autisti che risultavano impiegati in altre imprese di trasporto.
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