Il 31 maggio è scoccato sesto giorno di sciopero degli autisti che lavorano nel trasporto di merci pericolose, tra cui rientrano anche la distribuzione dei carburante alle stazioni di servizio e il rifornimento delle industrie chimiche. Il fermo è indetto dal sindacato CGT dopo che ha presentato il 10 maggio scorso alle associazioni dell'autotrasporto una piattaforma per il rinnovo dei contratti, cui non ha ricevuto alcuna risposta.
Gli autisti chiedono un aumento salariale e non solo non stanno guidando, ma hanno attuato presidi filtranti ai cancelli di alcune raffinerie francesi, causando problemi di rifornimento a diverse stazioni di servizio (soprattutto nell'area di Parigi). Oltre all'aumento della paga, il sindacato chiede l'inserimento nel contratto nazionale di disposizioni specifiche per il trasporto di merci pericolose, un orario massimo di lavoro giornaliero di dieci ore, una paga minima di 14 euro l'ora e la tredicesima.
In una nota congiunta, le associazioni dell'autotrasporto FNTR e Union TLF affermano che "la maggior parte degli autisti delle imprese che trasportano idrocarburi non stanno scioperando, ma sono mobilitati per assicurare i rifornimenti di carburante. Tuttavia, sono vittime di operazioni d'intimidazione di una minoranza di sindacalisti". Le associazioni aggiungono che le rivendicazioni sindacali sono discusse in una trattativa più generica in corso da tempo.
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