Agosto è iniziato con ben sei autotrasportatori morti sulla strada. Il giorno peggiore è stato il 1° agosto, quando in tre diversi incidenti sono morti cinque autisti, mentre il sesto è deceduto il 4 agosto. La sequenza si è aperta la sera del 1° agosto quando un autoarticolato frigorifero che viaggiava sulla Tangenziale Sud di Torino ha urtato il guard-rail e si è ribaltato. Sul veicolo è scaturito un incendio che ha raggiunto la cabina, uccidendo il conducente, Florian Stanciut, un rumeno residente in Italia. Poco dopo dopo un tamponamento ha coinvolto quattro veicoli industriali sull’A1, nella carreggiata sud all’altezza di Capogalliano, a causa del restringimento di una carreggiata per lavori. Il conducente dell’ultimo autoarticolato è morto, mentre gli altri tre sono rimasti feriti. La vittima è un rumeno residente a Roma.
L’evento più grave è avvenuto nella stessa notte, sempre sull’autostrada A1 in direzione sud, questa volta tra Cassino e San Vittore. L’incidente è iniziato quando un’autovettura è sbandata e dopo avere urtato il guard-rail si è fermata sulla corsia. Un autoarticolato che stava viaggiando nella stessa direzione – guidato da Antonio De Luca, di 51 anni – si è fermato e l’autista è sceso per soccorrere l’automobilista. In quel momento è arrivata un’autocisterna che per evitare l’autovettura e il soccorritore ha sterzato bruscamente, ribaltandosi.
L'autoarticolato non è però riuscito a evitare De Luca, che è morto dopo essere stato investito. Ma il ribaltamento ha causato anche la morte dei due occupanti dell’autocisterna, Luigi Papa di 57 anni e Nico Mastrini di 49 anni, residenti a Marsciano, in Umbria. De Luca risiedeva in provincia di Caserta e lavorava per un corriere che opera per Poste.
L’ultimo incidente sul lavoro è avvenuto la mattina del 4 luglio 2022, quando un autista bulgaro di 46 anni è stato investito da un collega nel porto di Brindisi durante le operazioni d’imbarco su un traghetto per Igoumenitsa. L’uomo era sceso dalla cabina del suo camion mentre quello del collega, anch’esso con targa della Bulgaria, stava facendo retromarcia. L’ipotesi iniziale di un malore è stata smentita dall’analisi delle immagini delle videocamere del porto, che hanno mostrato l’investimento.