Questa separazione nasce dalla decisione delle due associazioni degli autotrasportatori di siglare un proprio contratto, ipotesi contrastata sia dai sindacati, sia dalle altre associazioni datoriali. Posizioni ribadite nella riunione del 26 novembre tra Anita e Unatras e i sindacati. E la discussione si è fermata su questo punto, senza affrontare i contenuti del nuovo contratto. Le parti hanno convocato una nuova riunione il 13 gennaio 2016.
Da un lato, le associazioni dell'autotrasporto hanno ribadito la volontà di proseguire a tavoli separati per il proprio contratto. "Nessuno chiede di definire contratti di settori per i quali non si detiene la rappresentanza. Non vediamo, o forse lo comprendiamo troppo bene, il motivo per il quale le federazioni considerate rappresentative del settore dell'autotrasporto non debbano essere legittimate a stipulare un contratto per le imprese che in modo comparativamente rappresentano", scrive Paolo Uggè, presidente di Conftrasporto, sul sito web dell'associazione.
"Le segreterie nazionali hanno ribadito la disponibilità ad affrontare i temi dell'autotrasporto all'interno della cornice dell'attuale assetto contrattuale", risponde in una nota il sindacato Fast, che anticipa già una possibile iniziativa di protesta: "è stato chiarito dalle segreterie nazionali che laddove dovesse continuare questa posizione di rigidità da parte delle associazioni si darà luogo ad una sospensione degli accordi di deroga all'orario di lavoro a livello nazionale e territoriale.
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