Nel 2009, il trasportatore statunitense Star Transport affidò a due autisti musulmani di origine somala, Mahad Abass Mohamed e Abdkiarim Hassan Bulshale, la guida di un autoarticolato carico di birra, ma i due autisti si rifiutarono di partire, sostenendo che questo atto avrebbe violato le loro prescrizioni religiose. Come è noto, infatti, l'Islam proibisce di bere alcol e, evidentemente, anche di trasportarlo. L'azienda ritenne infondata questa obiezione e li licenziò entrambi.
I due camionisti portarono così il caso alla commissione federale Equal Employment Opportunity Commission (sui diritti civili nel lavoro), sostenendo di avere subito una discriminazione religiosa. La commissione avviò così una causa contro la Star Transport e nel marzo del 2015 l'avvocato della società di trasporto ammise la responsabilità, ma non è bastato per chiudere il fascicolo. Così, ora il giudice James E. Shadid ha emesso una sentenza per complessivi 240mila dollari. Ai due autisti va un risarcimento per danni di 20mila dollari ciascuno, ma l'azienda dovrà pagare una altri 100mila dollari per conducente sotto forma di risarcimento punitivo. Ma c'è un problema: la Star Transport ha chiuso i battenti all'inizio del 2015 e non è chiaro chi dovrà pagare l'ingente somma.
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