Il Decreto ministeriale del 22 luglio (con le relative modifiche e integrazioni del 27 agosto e del 16 ottobre) stanzia cinque milioni di euro per la formazione professionale nell'autotrasporto, modificando anche le modalità di erogazione. Il principale cambiamento riguarda il valore massimo del contributo per azienda, fissato sulla base del numero dei dipendenti, secondo il seguente schema:
- 15.000 euro per le micro-imprese (con meno di 10 persone);
- 50.000 euro per le piccole imprese (con meno di 50 persone);
- 130.000 euro per le medie imprese (con meno di 250 persone);
- 200.000 euro per le grandi imprese (con 250 o più persone).
I raggruppamenti d'imprese possono sommare i contributi massimi spettanti alle imprese associate, con un tetto di 800mila euro.
Il contributo finanzierà attività formative iniziate dal 18 marzo 2020 e concluse entro il 31 luglio 2020. Le domande per ottenere il contributo partono dalla data della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale fino al 31 dicembre 2019. entro l'11 marzo 2020 una specifica commissione verificherà i requisiti e comunicherà eventuali esclusioni, mentre sul sito web del ministero dei Trasporti pubblicherà l'elenco delle domande presentate con le somme di spesa previste.
Il dimezzamento dello stanziamento da dieci a cinque milioni ha raccolto la critica di Silvio Faggi, segretario generale dell'associazione degli autotrasportatori Fiap: "Il nostro settore ha un grande bisogno d'incrementare le competenze e l'aggiornamento professionale e questo stanziamento è determinate. Non comprendo quindi la logistica di questo taglio, che avrebbe dovuto riguardare altre voci. Per quanto riguarda le modalità applicative è sbagliato concedere il contributo solo alle imprese che applicano il contratto nazionale Logistica, Trasporto Merci e Spedizioni, perché ci sono trasportatori che devono applicare altri contratti e che non possono quindi accedere al finanziamento. Per esempio, chi raccoglie i rifiuti urbani deve necessariamente aderire al contratto Igiene Ambientale".
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