Dopo circa tre mesi dalle proteste di Grafenhausen, durate settimane e terminate con il pagamento di tutti agli arretrati agli autisti, il gruppo Agmaz-Lukmaz-Imperia sta ora affrontando un nuovo sciopero, nella stessa area di sosta poco distante dal confine svizzero. La radio locale Ffh ha confermato che la polizia sta infatti monitorando la situazione dell’area di servizio di Gräfenhausen-West, sull’autostrada A5 in direzione sud, dove alcuni autisti della società polacca hanno nuovamente parcheggiato i propri camion in segno di protesta. Nella mattinata di martedì 19 luglio il numero di conducenti coinvolti era limitato a circa una decina ma, stando alle dichiarazioni rilasciate a Ffh, altri 30 mezzi sono attesi nelle prossime ore.
Un portavoce della polizia ha comunicato che l’atmosfera è serena e non problematica ma anche che le autorità sono pronte ad intervenire per evitare una nuova pericolosa escalation. Nel mese di aprile, infatti, la protesta sfociò in tafferugli e scontri tra i conducenti e la milizia privata Rutkowski, inviata dai proprietari dell’azienda per riprendere il controllo dei mezzi fermi e arrivata sul posto con un manipolo di guardie e un mezzo blindato.
Sul posto è arrivato anche Edwin Atema, portavoce del sindacato olandese Fnv, che negli scorsi mesi ha chiesto, negoziato ed ottenuto il pagamento di tutti gli arretrati agli autisti per un ammontare complessivo di oltre trecento mila euro. Anche in questo caso i conducenti, prevalentemente georgiani e uzbeki, segnalano un ritardo di quasi due mesi sugli stipendi e recriminano di essere ancora in attesa della retribuzione di maggio.
Lukasz Mazur, proprietario della società, ha di recente rilasciato un’intervista al portale polacco Onet.pl, spiegando che tutti i dipendenti di Agmaz hanno accettato termini di pagamento più lunghi, che lavorano con questa clausola da oltre sei anni e che il tempo in più serve all’azienda per ricevere tutti i documenti e verificare i viaggi effettuati. La seconda protesta di Grafenhausen, seppur presenti forti analogie con quella avvenuta tra marzo e aprile, sembra comunque destinata a suscitare meno clamore ed ottenere meno interesse mediatico. In serata, dopo l’intervento di Edwin Atema, alcuni conducenti hanno ricevuto il saldo atteso e hanno lasciato l’area di sosta, scongiurando per il momento il pericolo di una nuova escalation.
Marco Martinelli