L'azienda di trasporti olandese Trucks Banden Koning BV, con sede nella città di Deventer, è stata condannata dal Tribunale di Zwolle per non aver garantito le condizioni di lavoro di base ad un gruppo di autisti filippini, costretti i vivere sui loro camion e a cui non è stato riconosciuto lo stipendio pattuito. Il giudice ha obbligato il trasportatore a uniformare il trattamento dei propri dipendenti secondo lo standard Cao Professional e le direttive contenute nel pacchetto mobilità, comminando una sanzione coercitiva di mille euro al giorno (per un massimo di cinquantamila euro), che verrà applicata fino a quando le disposizioni del Tribunale non saranno totalmente evase. Tra gli obblighi imposti c'è anche il pagamento degli stipendi arretrati, che ammonterebbe ad una cifra compresa tra i 600mila e gli 800mila euro.
Trucks Banden dovrà inoltre risarcire la fondazione Vnb, che fa capo al sindacato olandese Fnv, e coprirne le spese legali per un totale di venticinquemila euro. Il caso è stato infatti sollevato proprio da Vnb che, durante un controllo in un parcheggio, ha ricevuto diverse segnalazioni sulle condizioni di lavoro che gli autisti filippini erano costretti a sopportare. Dalla successiva indagine, come riportato dal portavoce di Fnv Edwin Atema, sono emerse evidenze di lavoro nero, mancato rispetto della normativa Cao, ritardo sul pagamento degli stipendi e molte altre anomalie, come tachigrafi alterati e mancati rientri alla base.
Vnb ha precisato in una nota che la situazione riguarda un gruppo di circa cinquanta autisti filippini che ricevevano un salario totale di circa 1.200 euro lordi (800 euro netti), spese di soggiorno e bonus inclusi, e che erano costretti a vivere sui camion per 24 ore al giorno, in alcuni casi per un periodo totale di oltre un anno e mezzo. Una volta a settimana utilizzavano un parcheggio messo a disposizione da Vnb per lavare i vestiti e usufruire delle docce, passando comunque le notti in cabina. Le lunghe permanenze nelle piazzole di sosta hanno anche attirato l'attenzione dell'ispettorato del lavoro Ilt (Human Environment and Transport Inspectorate), che è stato di supporto per tutta la durata della causa.
Dalle indagini è inoltre emerso che l'azienda aveva aperto una filiale fittizia in Polonia, dove sarebbe più facile ottenere i permessi di lavoro per conducenti extra-comunitari. Di fatto, gli autisti filippini risultavano dipendenti della filiale polacca nota con la ragione sociale Tbk SP Z.O.O, che aveva una sede virtuale a Cracovia e che annoverava nei registri un solo camion autorizzato. Nonostante questo, il personale assunto superava le cinquanta unità ed è stato appurato che guidava esclusivamente nei Paesi Bassi, Germania e Belgio, trasportando merci per grandi committenti pur non ricevendo un salario in linea con gli standard indicati nel pacchetto mobilità.
Grazie ai dati raccolti, Vnb ha portato il caso in Tribunale e Trucks Banden si è rivelata poco collaborativa con le Autorità, rifiutando in più occasioni l'invito a fornire dati precisi sulle rotte e le retribuzioni riconosciute. Il giudice ha accolto tutte le richieste del sindacato e ha emesso una sentenza dura nei confronti del vettore.
Marco Martinelli