Si allarga lo scontro tra gli autotrasportatori britannici e il loro Governo, sempre più in disaccordo sulle misure da prendere per affrontare la grave crisi dei rifornimenti. Se da un lato le associazioni del trasporto (ma anche dei loro committenti) chiedono di riaprire l’immigrazione agli autisti di veicoli industriali stranieri, il Governo sta prendendo provvedimenti provvisori, come un aumento dei visti limitato nel tempo e, più recentemente, maggiore libertà agli autotrasportatori stranieri per il trasporto nazionale.
Col nuovo provvedimento, gli autotrasportatori esteri potranno svolgere attività di cabotaggio stradale senza limiti per due settimane di seguito prima di uscire dal Paese, mentre ora possono compiere solo due viaggi interni per ogni trasporto internazionale. Questa soluzione ha causato un’immediata reazione negativa della Rha, l’associazione delle imprese di autotrasporto britanniche, che ha dichiarato di essere “scioccata e delusa”.
La Rha ammette che l’apertura sul cabotaggio potrà affrontare la crisi, soprattutto per rifornire i supermercati, ma “minerà il lavoro che si sta compiendo per fornire soluzioni a lungo termine al problema della carenza di autisti” e che sarebbe già iniziato semplificando le procedure per gli esami della patente, migliorando la formazione e aumentando le retribuzioni.
L’associazione lamenta anche che due misure che ha richiesto non sono ancora state prese dal Governo. Si tratta dell’apertura all’immigrazione di autisti stranieri che hanno già le patenti e le certificazioni e le modifiche alla normativa sulla Cqc (evitando il rinnovo quinquennale dopo dieci anni dal suo conseguimento), che permetterebbero gli autisti britannici in pensione o con Cqc scaduta di tornare al volante di un camion.
Il responsabile della Rha per la politica e gli affari pubblici, Rod McKenzie, commenta: “Queste due misure proposte dalla Rha (e da altri) farebbero la differenza per la disponibilità di autisti di camion per le aziende del Regno Unito. È una vergogna che il governo britannico abbia scelto di non procedere in modo tempestivo su queste misure e abbia invece deciso di trasferire il trasporto del Regno Unito a operatori stranieri".