Dopo le dimissioni di Maurizio Lupi, ora le richieste degli autotrasportatori arrivano direttamente sul tavolo di Renzi, almeno fino a quando manterrà l'incarico – temporaneo – di ministro dei Trasporti. Unatras ha voluto saggiare subito la disponibilità del presidente del Consiglio a un incontro, inviandogli una lettera il 26 marzo 2015. Oltre all'invito a un "sollecito incontro", le associazioni dell'autotrasporto illustrano a Renzi i principali problemi del settore.
"Le imprese di autotrasporto in Italia sono più di centomila, occupano quasi un milione di addetti e generano un importante effetto moltiplicatore, in termini di valore aggiunto, per l'economia italiana", esordisce la lettera, che continua rilevando che negli ultimi cinque anni il numero delle aziende è diminuito di 18mila unità, mentre il parco veicolare in conto terzi è crollato di un quarto e quello degli autisti di ben il trenta percento.
"L'effetto della crisi economica ha ovviamente contribuito a determinare questa situazione drammatica per il settore, ma non è la causa principale", spiega Unatras. "Numeri così pesantemente negativi sono giustificati da un altro motivo: la continua, incessante perdita di competitività delle nostre imprese a beneficio di quelle straniere, in particolar modo di provenienza dall'Est Europa". Tale perdita di competitività dipende dai costi più bassi dei vettori dell'Est e dal mancato rispetto dei regolamenti comunitari sul cabotaggio e sul distacco internazionale degli autisti.
"Riteniamo urgente, in definitiva, che il Governo italiano tuteli le proprie imprese di autotrasporto seguendo anche l'esempio di altri paesi membri dell'UE, quali Francia e Germania in primis, che hanno assunto azioni concrete a tutela delle aziende nazionali", conclude la lettera, chiedendo un incontro per discutere di questi temi.
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