Nell’incontro tra le associazioni dell'autotrasporto e il viceministro ai Trasporti – Edoardo Rixi – si è parlato anche del contributo chiesto anche agli autotrasportatori dall’Autorità di Regolazione dei Trasporti. È una vicenda che si trascina da anni, che comprende anche iniziative giudiziarie e provvedimenti ministeriali. Ma queste azioni non hanno ancora fornito una conclusione, al punto che l’Art continua a chiedere il contributo anche quest’anno.
Il 21 marzo 2023, le associazioni dell’autotrasporto hanno ribadito la loro opposizione al pagamento (che avviene in due fasi, la prima con scadenza il 28 aprile 2023) con una lettera inviata al ministro dei Trasporti e al viceministro. Il testo ribadisce che “il settore di appartenenza e le attività svolte dalle imprese da loro rappresentate non sono interessate dal concreto esercizio di competenze attribuite all’Autorità e il contributo assertivamente dovuto è utilizzato per finanziare attività non regolatorie, bensì competenze amministrative di tipo generico, che debbono essere a carico della fiscalità generale”.
Le sigle aggiungono che “la normativa italiana, nonché numerose pronunce della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, hanno stabilito in maniera inequivocabile che nel settore dell’autotrasporto e della logistica vige il principio del libero mercato che impedisce qualsiasi attività di regolazione economica da parte di soggetti terzi”. L’obiettivo della lettera è sollecitare un provvedimento normativo chiaro che escluda l’autotrasporto dal contributo all’Art.