Il primo gennaio 2023 la Croazia adotterà l’euro ed entrerà nell’area di Schengen, eliminando così i controlli alle frontiere comunitarie. Ma resteranno esclusi da Schengen la Romania e la Bulgaria, a causa del voto contrario dei Governi austriaco e olandese (quest’ultimo ha opposto il veto alla sola Bulgaria). Infatti, per entrare in questa area è necessario il voto unanime dei Paesi che già vi aderiscono e finora Romania e Bulgaria non ci sono riuscite, nonostante facciano parte dell’Unione Europea da quindici anni (mentre la Croazia da dieci).
Il loro ingresso è stato appoggiato dalla Commissione Europea e dal Parlamento Europeo. Ovviamente i rumeni non l'hanno presa bene. Il presidente della Repubblica, Klaus Iohannis, ha definito la decisione di Vienna “inspiegabile, deprecabile e ingiustificata” e ha richiamato l’ambasciatore. Si è espressa anche l’associazione degli autotrasportatori Untrr, secondo cui proprio l’autotrasporto è il comparto economico maggiormente colpito dal mancato ingresso nell’area Schengen: “Il voto selettivo dimostra, accettando la Croazia e respingendo la Romania e la Bulgaria, un approccio soggettivo e privo di principi che ha silurato l'unità dell'Unione europea sotto l'occhio vigile della Commissione Europea”, spiega l’associazione.
Nel frattempo, l’Untrr chiede ai Governi rumeno e bulgaro di “risolvere in modo urgente e pragmatico la semplificazione e l'eliminazione dei controlli alle frontiere tra i due Paesi”, invitando anche il proprio Governo a “proseguire e intensificare gli sforzi per raggiungere l'obiettivo dell'ingresso della Romania nell'area Schengen insieme alla Bulgaria nel 2023”.