Dopo quasi 24 ore di presidio deciso spontaneamente il 26 novembre dalle imprese di autotrasporto che operano al terminal Psa Pra', gli autisti hanno ripreso a entrare nell'impianto intorno alle 16.00 di oggi. La situazione è stata sbloccata da una riunione in Prefettura che ha coinvolto i vertici della società terminalista e i sindacati dei portuali, oltre che una rappresentanza del Coordinamento degli autotrasportatori. Le sigle sindacali hanno poi annunciato la sospensione dello sciopero nel terminal (proclamato nell'ambito della vertenza sul contratto di secondo livello) a fronte dell'impegno dell'azienda a svolgere una riunione la mattina del 28 novembre. Quindi, dopo la sospensione dello sciopero dei portuali anche gli autotrasportatori hanno deciso di sospendere la loro iniziativa.
La protesta è sorta in un momento di caos del porto di Genova, causato dalla contemporanea chiusura delle autostrade A6 (che ha spostato sul capoluogo il traffico pesante che gravita intorno a Savona) e dell'A26 (che ha costretto tutti i veicoli a imboccare l'A7) e dallo sciopero proclamato dalla Rsu del terminal Psa Pra' nell'ambito della vertenza sul contratto integrativo aziendale. Si è così creato un enorme imbottigliamento in tutte le strade e autostrade del nodo di Genova, causando esasperazione tra i conducenti per le lunghissime attese. Una esasperazione che è presto sfocaiata nel fermo.
Diverse realtà avevano chiesto ai portuali di sospendere lo sciopero tenendo conto dell'emergenza sulle infrastrutture, anche gli stessi sindacati confederali degli autisti, che ieri hanno inviato una lettera alla Rsu del Psa Pra': "La situazione di crisi che sta investendo la città di Genova e il territorio Ligure, a seguito dei noti e recenti eventi alluvionali e di viabilità conseguenti al crollo del viadotto sulla A6, alla precauzionale limitazione di transito sulla A26 , nonché alle ormai consolidate difficoltà post crollo Ponte Morandi , sta determinando un grave impatto sull'economia della nostra città, per il porto e per tutto l'indotto, oltre che gravi disagi per molti lavoratori che necessariamente devono svolgere il proprio lavoro nelle aeree portuali interessate dallo sciopero, o che si trovano in transito nelle zone limitrofe". Quindi, "pur comprendendo le motivazioni che Vi hanno condotto alla decisione di proclamare l'iniziativa di sciopero tutt'ora attiva, siamo con la presente a richiamare il Vostro grande senso di responsabilità, invitandovi a valutare con la massima urgenza la revoca e/o sospensione dello stesso".
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