Dopo le dichiarazioni del presidente della Provincia autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher, sulla possibilità d’introdurre pedaggi per veicoli industriali variabili in base della classe ambientale e dell’intensità di traffico quando partirà la nuova concessione, le associazioni dell’autotrasporto hanno reagito negativamente. Il presidente di Conftrasporto, Paolo Uggè, ha subito replicato che questa soluzione replicherebbe, peggiorandolo, il sistema austriaco degli ecopunti, già bocciato dall’Unione Europea, e chiedendo da che parte stia Bolzano e il Governo italiano.
Anche il presidente di Anita, Thomas Baumgartner, ha espresso l’opposizione a questa ipotesi affermando che è “estremamente dannosa e pericolosa per le imprese esportatrici del nostro Paese”. Inoltre, “se ogni provincia o regione d'Europa incominciasse a limitare il passaggio dei mezzi pesanti sarebbe la fine dell'Unione Europea che ha permesso negli anni, oltre alla pace tra i popoli, standard di vita soddisfacenti, benessere e progresso economico per tutti i Paesi membri".
Le associazioni dell’autotrasporto sembrano vincere il primo round di questa vertenza con la provincia di Bolzano con la dichiarazione fatta il 20 gennaio 2022 a Radio24 dalla viceministra Teresa Bellanova, con la quale si dichiara contraria all'applicazione di costi supplementari per i veicoli industriali italiani che viaggiano lungo il corridoio del Brennero.
Bellanova ha incassato il ringraziamento di Uggè, che “apprezza il suo impegno a vigilare affinché il nostro sistema produttivo e la nostra logistica non vengano sottoposti a costi che assolutamente non devono sostenere”. Egli aggiunge che “da parte nostra, siamo come sempre disponibili a dare il nostro apporto per risolvere una questione che da anni viola il principio della libera circolazione delle merci in ambito UE, e che, con gli annunciati pedaggi lungo la A22, rischia di inasprirsi ulteriormente, a grave danno della nostra economia e a tutto vantaggio di quella austriaca”.