L'ondata di scioperi e proteste contro la nuova Legge sul lavoro ha colpito dall'inizio della settimana sei delle otto raffinerie di carburanti francesi, causando gravi problemi di approvvigionamento in ampie aree del Paese. Si stima che almeno la metà delle stazioni di servizio abbiano poco, o non abbiano per nulla, carburante e alcune province hanno stabilito limiti al rifornimento di ciascun veicolo, da 40 a 150 litri. I problemi di rifornimento dei giorni scorsi sono causati soprattutto dai blocchi stradali, causati dai manifestanti di diverse categorie e non solo dai camionisti. Inoltre, lo sciopero dei portuali impedisce lo scarico delle petroliere, come è avvenuto oggi a Marsiglia (e come si ripeterà il 14 giugno).
Ma il trasporto marittimo è rallentato anche in altri settori, come il container e il ro-ro. Brittany Ferries ha ritardato alcuni servizi a Cherbourg e St Malo e cancellato tre viaggi a Le Havre, causando inconvenienti nel traghettamento dei camion attraverso la Manica. I sindacati hanno proclamato anche lo sciopero dei ferrovieri di SNCF, per ora due giorni la settimana ma dal 1° giugno tutti i giorni, mentre i lavoratori degli aeroporti hanno lasciato a terra il 15% dei voli a Parigi Orly e si fermeranno anche il 2, il 15 e il 14 giugno.
Oggi è ripresa anche la protesta dei camionisti, dopo la tregua istituita lunedì alla fine di una settimana di azioni sulle strade, nelle piattaforme logistiche e nei porti. Le cronache riportano diversi picchetti filtranti e blocchi a macchia di leopardo in Francia, soprattutto nella parte occidentale. Per favorire l'approvvigionamento dei distributori di carburanti, il ministro dei Trasporti, Alain Vidalies, ha pubblicato un decreto che amplia i tempi di guida degli autisti delle autocisterne a tempo determinato.
Per stemperare la tensione nell'autotrasporto, il ministro Vidalies ha dichiarato che la Legge sul lavoro sarà modificata nella parte che riguarda il pagamento degli straordinari degli autisti. I due sindacati che stanno attuando gli scioperi, FO e CGT, si dichiarano contenti, ma nello stesso tempo affermano che la mobilitazione proseguirà perché questo non era l'unico obiettivo.
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