Non è un blocco con centinaia di presidi sulle strade, come è avvenuto a maggio in Brasile, ma per ora gli autotrasportatori cinesi si limitano al rifiuto di lavorare durante il fine settimana. Le notizie delle manifestazioni sono scarse e provengono da fonti non ufficiali, come i social media, China Labor Bulletin, e Radio Free Asia e parlano di sospensioni dal lavoro sabato e domenica a Anhui, Chongqing, Guizhou, Henan, Hubei, Jiangxi, Shandong, Shanghai, Sichuan, e Zhejiang. Un articolo del Wall Street Journal dell'11 maggio 2018 riporta una fonte cinese secondo cui alla protesta avrebbero partecipato migliaia di camionisti. La causa principale è l'aumento del prezzo del carburante, che dall'inizio dell'anno è cresciuto dell'8,6%, ma anche delle imposte. I camionisti cinesi protesterebbero anche contro le gare al ribasso nell'assegnazione delle commesse attivate da alcune piattaforme online che chiedono quotazioni tramite app. Si stima che in Cina lavorino come autisti di veicoli industriali circa trenta milioni di persone.
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