Aggiornamento: l'11 febbraio 2019 il Tribunale di Cremona ha assolto il titolare della STS e l'azienda stessa perché il fatto non sussiste
Nel primo pomeriggio del 22 luglio 2015, un'autocisterna carica di polvere di marmo, partita dalle zone delle cave di Carrara e diretta a una cartiera lombarda, travolse un'autovettura e prese fuoco, causando la morte dell'autista e delle due occupanti della vettura. La Polstrada avviò così un'indagine che ha portato a uno sviluppo importante, perché gli agenti hanno rilevato che il conducente del camion aveva violato sistematicamente i tempi di guida. "Il veicolo aveva un cronotachigrafo analogico e a un primo controllo non appariva nulla d'irregolare nei dischi", spiega a TrasportoEuropa la comandante della Polstrada di Verona, Federica Deledda.
Ma gli agenti non si sono fermati alle apparenze e hanno avviato un'indagine approfondita, sospettando l'uso di più dischi per giorno, con la distruzione di quelli eccedenti le ore regolari. "Abbiamo svolto un'ispezione nella sede dell'azienda di autotrasporto proprietaria del camion, la STS di Sarzana, rilevando che l'archivio dei dischi e dei file dei cronotachigrafi mostrava carenze". Non potendo fidarsi dei dischi, gli agenti hanno ricostruito i viaggi del camion nei giorni precedenti l'incidente tramite i passaggi ai telepass, i due telefoni cellulari dell'autista e le bolle di carico e scarico.
Dall'incrocio di questi dati, la Polstrada ritiene che l'autista abbia compiuto anche due viaggi al giorno, guidando fino a 18 ore: il primo dalle tre alle undici del mattino, il secondo da mezzogiorno alla sera. "Abbiamo rilavato che questa grave violazione dei tempi non era occasionale, bensì sistematica e per tre giorni consecutivi abbiamo rilevato meno di sette ore di riposo al giorno, una situazione che fa parlare di guida consecutiva".
Questa situazione ha spinto il pubblico ministero ha chiedere al Gip di Cremona il processo per il rappresentante legale della società con l'accusa di omicidio colposo plurimo, perché ritenuto responsabile delle violazioni attuate dall'autista. "Non solo, ma abbiamo chiesto il rinvio a giudizio anche per l'azienda, che ha una flotta di una quarantina di veicoli industriali", precisa Deledda. "In questo secondo caso, se condannata, l'impresa potrebbe essere commissariata".
La Polizia Stradale sta aumentando le dununce penali anche per la manomissione dei cronotachigrafi e in tal senso è aiutata da una recente sentenza della Cassazione, che conferma questo indirizzo: "Gli agenti della Polstrada di tutta Italia hanno un'elevata professionalità sono motivati, ma hanno bisogno di adeguati strumenti legislativi. Questa sentenza della Cassazione è molto importante, perché renederà omogeno l'atteggiamento delle Procure italiane sulla manomissione del crontachigrafo, che è un reato grave non solo perché aumenta i pericoli sulla strada, ma anche perché falsa la competizione tra le aziende di autotrasporto", conclude Deledda.
© TrasportoEuropa - Riproduzione riservata
Segnalazioni, informazioni, comunicati, nonché rettifiche o precisazioni sugli articoli pubblicati vanno inviate a: redazione@trasportoeuropa.it
Puoi commentare questo articolo nella pagina Facebook di TrasportoEuropa
Vuoi rimanere aggiornato sulle ultime novità sul trasporto e la logistica e non perderti neanche una notizia di TrasportoEuropa? Iscriviti alla nostra Newsletter con l'elenco ed i link di tutti gli articoli pubblicati nei giorni precedenti l'invio. Gratuita e NO SPAM!