La manomissione dei cronotachigrafi di tutte cinque i veicoli industriali dell'azienda lucchese era svolta tramite apparecchiature elettroniche ed è stata definita dalla Polizia Stradale "sofisticata". Ma gli inquirenti già sospettavano dell'azienda, di cui non hanno rivelato il nome, dopo una segnalazione giudiziaria. Così, nella notte tra il 14 e il 15 dicembre 2014 hanno svolto una perquisizione nella sede di Pietrasanta disposta dalla Procura di Lucca. Un primo controllo non ha mostrato anomalie, ma gli agenti hanno analizzato i veicoli durante l'intera giornata, anche tramite uno specifico software, scoprendo gli apparecchi elettronici che bloccavano il cronotachigrafo con un pulsante premuto in cabina dall'autista.
La perquisizione è proseguita nella sede legale dell'azienda e nella residenza della sua amministratrice, indicata solo con le iniziali F.F. Gli agenti hanno sequestrano una folta documentazione, che permetterà di proseguire nelle indagini. Inoltre, hanno indagato anche un'altra persona, S.E., che è ritenuta il socio occulto dell'azienda e la "mente operativa" della frode. Secondo gli inquirenti, grazie a questo meccanismo, gli autisti guidavano fino a quindici ore senza svolgere il riposo prescritto dalla legge. I due responsabili dell'azienda sono stati denunciati anche per il reato penale di attentato alla sicurezza dei trasporti, mentre agli autisti sono state ritirate le patenti.
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