Olio prezioso come diamanti? Se lo chiede la Coldiretti, che segnala il forte aumento dei furti nelle campagne, dove bande organizzate sottraggono olive dagli alberi e fusti di olio extravergine. E che può raggiungere anche l'autotrasporto, perché un carico di olio su un'autobotte può valere fino a 200mila euro. Secondo l'associazione degli agricoltori, squadre organizzate di ladri svolgono raid negli oliveti e in un'ora possono raccogliere fino a un quintale. Negli ultimi giorni, le Forze dell'Ordine hanno attuato decine di arresti, ma il fenomeno non si arresta. Al punto che gli agricoltori stanno svolgendo ronde negli oliveti.
La maggior parte dei furti avviene in Puglia, dove si concentra la maggioranza della produzione italiana di olive e di olio. "In provincia di Foggia una banda di bulgari si era organizzata per ripulire gli uliveti della zona di Cerignola, prima di essere fermata dalle forze dell'ordine", afferma Coldiretti. "Poco distante operavano altre due squadre, travolta composte da rumeni, anch'essi sorpresi a ripulire alberi di olive. Stessa dinamica, ma con italiani protagonisti, nei territori di Bari e Barletta, dove sono finite in manette cinque persone, che in due distinti colpi hanno portato via cinque quintali di olive. Ladri in azione anche nel Trapanese, dove otto persone hanno cercato di rubare addirittura all'interno di un terreno confiscato alla mafia, ma sono state sorprese dai Carabinieri".
Il furto di olive non risparmia il Centro Nord Italia e in Liguria i produttori si sono organizzati per difendere le olive taggiasche, mentre nelle Marche sono state arrestate due persone per avere rubato cinquanta chili di olio. Vista l'estensione del fenomeno, l'associazione degli agricoltori chiede alle Prefetture un maggiore pattugliamento delle strade per proteggere i camion che trasportano olio extravergine. E pensa anche a installare videocamere negli oliveti (che in Italia si estendono su 1,1 milioni di ettari).
L'esplosione dei furti di olive e olio è causata dal forte aumento delle quotazioni, che hanno raggiunto il valore record di sette auro al chilo alla Borsa merci di Bari. Ciò è causato dal crollo della produzione nazionale, stimato nel 35%. Ma la situazione non è migliore all'estero: in Spagna, che è il maggior fornitore dell'Italia, la produzione è addirittura dimezzata.
"A pesare sul risultato nazionale sono Puglia e Calabria per le quali si attende una produzione decurtata di più di un terzo rispetto allo scorso anno", spiega Coldiretti. "A mitigare, in parte, tale risultato c'è la Sicilia la cui flessione è attesa al -22 per cento. Ma è in tutto il Sud che si attendono cali a due cifre con punte di -45 per cento per Basilica e Abruzzo e -40 per cento per la Campania. Nel Centro Italia ed in Liguria si attende una produzione quasi dimezzata e anche nelle regioni del Nord si prevedono quantitativi molto al di sotto dello scorso anno. In questo quadro fa eccezione la Sardegna dove si stima un aumento del 30 per cento rispetto ad un 2013 di scarsissima produzione e, anche se con quantitativi estremamente limitati, il Piemonte".
Una situazione che colpisce due volte l'autotrasporto: il crollo della produzione di olive e di olio diminuirà anche i volumi trasportatoti, mentre l'aumento del valore dei carichi incrementa già ora il rischio di furti o rapine alle autobotti.
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