Il 4 maggio 2017, i giudici mantovani hanno chiuso il primo grado di giudizio nei confronti di C.V. che era titolare di un'azienda di autotrasporto fallita nel 2006 con una condanna a cinque anni e cinque mesi per bancarotta fraudolenta. I legali dell'uomo hanno annunciato che presenteranno appello.
Secondo la ricostruzione della Gazzetta di Mantova, l'azienda è entrata in crisi nel 2005, quando il suo principale committente sospese i pagamenti dei servizi di autotrasporto. L'anno successivo, l'imprenditore mantovano chiese il fallimento, licenziando i suoi nove dipendenti. Quando il curatore fallimentare prese in mano la documentazione scoprì che la società non aveva beni da vendere per pagare i creditori.
Entrò quindi in azione la Guardia di Finanza, che dopo un'indagine denunciò il titolare per bancarotta fraudolenta e distrattiva. Secondo gli inquirenti, sarebbero spariti dall'azienda i veicoli industriali usati per l'attività, per un valore di un milione di euro. I legali dell'imprenditore affermano che l'azienda ha chiuso pagando tutti i dipendenti e senza contenziosi con Inps o Equitalia, quindi ritengono ingiusta la condanna.
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