Il trucco era ormai collaudato, ma nello stesso tempo conosciuto dalla Finanza: contrabbandare carburante dall'estero scrivendo sulla documentazione di trasporto che il carico è formato da olio lubrificante, che non è soggetto alle accise. In Italia il prodotto era poi venduto in nero come gasolio, anche se la Finanza lo definisce "pseudo gasolio" perché era un miscuglio di vari tagli di prodotti petroliferi, come olio da gas, olio pesante e perfino olio vegetale. Abbastanza per rovinare i motori dei veicoli delle ultime generazioni, ma questo non era un problema per la banda di contrabbandieri scoperta dalla Guardia di Finanza di Udine dopo due anni d'indagine, i cui risultati sono stati illustrati il 4 marzo 2017.
La Finanza ha iniziato l'indagine nel 2015 dopo avere intercettato sulle strade della provincia di Udine alcuni articolati che trasportavano questo pseudo-gasolio. Il prodotto arrivava di notte dal Nord Europa e il contrabbando era organizzato da una banda residente in Svizzera e guidata da un italiano e un polacco, mentre la manovalanza era formata da numerose persone reclutate in tutta Europa. I Finanzieri hanno individuato i componenti dell'organizzazione e hanno ricostruito i viaggi e le basi logistiche usando intercettazioni telefoniche, installando localizzatori satellitari Gps su alcuni camion usati per il contrabbando e videocamere nei piazzali di sosta e nei depositi di scarico.
La rete logistica della banda partiva da alcuni depositi situati in Belgio, Germania e Polonia e giungeva a depositi Veneto, Trentino Alto Adige, Lombardia, Lazio, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia. In questo percorso agivano numerose società fantasma residenti in diversi Paesi europei. La vendita dello pseudo-gasolio avveniva anche tramite la complicità di depositi legali e distributori stradali.
Secondo gli inquirenti, questa frode ha immesso al consumo di ben 38 milioni di litri di pseudo-gasolio, con un'evasione d'accise e Iva pari a 37 milioni di euro. A termine dell'indagine, La Finanza ha denunciato 133 persone, arrestandone sette. Inoltre, i Finanzieri hanno sequestrato beni per 5.143.000 euro, di cui 23 conti correnti, 17 tra depositi titoli e polizze assicurative, quote societarie, oltre 60 automezzi e immobili, 182 tra terreni e fabbricati.
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